(dal latino
miniare: colorare col minio). Illustrazione di codici
manoscritti; arte di realizzare immagini di piccole dimensioni su pergamena,
carta, rame, avorio; opera d'arte eseguita con la tecnica della
m.
║ Fig. -
In m.: in proporzioni ridotte;
essere o sembrare una
m.: essere estremamente curato nei particolari (detto di un lavoro) o avere
lineamenti aggraziati e dolci (detto di una persona). • Cin. - Nel cinema,
modellino in scala ridotta di una parte di un edificio che, grazie a un trucco,
sulla scena risulta tutt'uno con la parte costruita in dimensioni naturali.
• Arte - Sebbene diverse fonti letterarie e alcune copie d'età
medioevale sembrino far risalire la
m. a epoche precedenti, i primi
manoscritti illustrati di cui abbiamo conoscenza sono datati al IV sec. d.C. Il
miniaturista lavorava sulla pergamena o sulla carta opportunamente preparata e
cominciava tracciando l'abbozzo dell'illustrazione con lo stilo di piombo o
realizzando direttamente con la penna l'immagine che intendeva rappresentare;
per il disegno delle lettere iniziali esistevano matrici di rame intagliate. La
figura veniva poi colorata con la tecnica ad acquerello. Numerosi trattati
(
Compositiones ad tingenda dell'VIII sec.;
Schedula diversarum
artium dell'XI sec.) insegnavano le regole e le tecniche della
m., il
modo di preparare e conservare i colori. Essendo un tipo di pittura
assolutamente legata a un testo scritto, la
m., con la tradizione
manoscritta dei testi, fu un elemento essenziale di conservazione di tradizioni
iconografiche antiche. Essa ci ha così fornito elementi fondamentali per
la conoscenza della pittura dell'epoca in Irlanda, Francia, Inghilterra, Spagna,
Germania. Le
m. raggiunsero livelli artistici elevati anche nel
Medioriente, dove vennero impiegate per illustrare i testi del manicheismo,
trattati scientifici e testi letterari di carattere profano. Agli inizi del
Quattrocento la
m. ricevette nuovo impulso in Occidente dal rinnovarsi
degli studi scientifici e dall'interesse per la vita quotidiana e impegnò
grandi artisti quali G. De' Grassi, L. Monaco, Beato Angelico, J. Fouquet. Con
la diffusione della stampa, il valore dei codici miniati aumentò
considerevolmente, fino a che divennero delle vere preziosità.