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Milizia.

(dal latino militia, der. di miles: milite). In passato, formazione armata non permanente, distinta dalle truppe mercenarie o dall'esercito regolare, che interveniva in caso di imminente pericolo. ║ Servizio militare. ║ Costume, abitudini, vita militare. ║ Fig. - Gruppo numeroso, schiera. • Rel. - La disciplina di vita alla quale l'uomo, in quanto soldato di Cristo, deve assoggettarsi, allo scopo di raggiungere mediante la pratica della virtù e la lotta contro le passioni la salvezza eterna. ║ La Chiesa, la comunità dei fedeli, in quanto costituenti il mistico esercito di Cristo. • St. - Il termine m. viene usato soprattutto in riferimento ai gruppi armati di cittadini che, a partire dalla formazione dei primi Comuni in età medioevale, erano arruolati solo in determinate occasioni. Ogni cittadino idoneo a prestare tale servizio era tenuto ad iscriversi ad una m. di quartiere o di un'Arte oppure ad una compagnia d'armi, e aveva l'obbligo di presentarsi in caso di chiamata. Le m. cittadine erano suddivise secondo criteri variabili a seconda del Comune: in porte a Milano (ognuna con propri capitani e consoli) e a Bologna, in parrocchie e cappelle a Pisa, in contrade a Siena, ecc. Anche le m. del contado prevedevano una suddivisione interna, anche in questo caso diversa in ogni Comune (in faggie a Milano, in masse a Siena, in capitanerie a Pisa, ecc.). Protagoniste in epoca medioevale di numerose battaglie, alcune delle quali rimaste celebri, le m. comunali furono tuttavia sostituite da quelle mercenarie o comunque da eserciti di mestiere, per la sempre maggior frequenza degli scontri e per le crescenti difficoltà che un'intensa attività militare comportava ai cittadini. Nel XV sec., quando non erano state ufficialmente abolite, le m. tornarono a svolgere un ruolo di primo piano in molti Stati italiani, ad integrazione delle formazioni permanenti, sia come truppe combattenti che come truppe ausiliarie. Sebbene istituzione tipica dei Comuni italiani, m. cittadine furono organizzate anche in città di altri Stati (m. comunali o borghesi), ma ebbero soprattutto compiti di difesa interna e di controllo dei confini. • Encicl. - M. mobile e m. territoriale: in seguito all'adozione della coscrizione obbligatoria, nel corso dell'Ottocento in Italia gli eserciti furono suddivisi in tre linee (o scaglioni): la seconda linea era costituita dalla m. mobile, immediatamente a ridosso e a sostegno della prima; la m. territoriale, formata dagli individui più anziani e con compiti essenzialmente di presidio del territorio, formava il terzo scaglione. Costituite nel 1873, le due m. vennero definitivamente abolite dopo la prima guerra mondiale, quando fu eliminata ogni distinzione fra le diverse m.M. Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN): istituzione paramilitare riconosciuta ufficialmente nel 1923, che aveva compiti di preparazione dei giovani alla vita militare e di mantenimento dell'ordine pubblico, affiancandosi alle truppe dell'esercito regolare e ai corpi armati della sicurezza pubblica. Aveva un'organizzazione di tipo territoriale ed era divisa in m. ordinaria, coloniale, speciale (portuaria, ferroviaria, forestale, ecc.), a loro volta suddivise in legioni, coorti, centurie, manipoli. La M. Volontaria, che mantenne sempre il carattere di un'organizzazione di partito, fu sciolta dopo la caduta del Fascismo e i suoi membri furono integrati nell'esercito regolare. ║ M. coloniale: venne istituita dallo Stato italiano nel 1923 allo scopo di soffocare le ribellioni di alcune tribù della Libia; in seguito fu trasformata in unità permanente. La m. coloniale, inquadrata nella M. Volontaria per la Sicurezza Nazionale, fu utilizzata non solo in operazioni di controllo della popolazione, ma anche nella costruzione di fortificazioni e di opere stradali. ║ M. provinciali: istituzioni militari francesi che provvedevano alla difesa delle coste e delle maggiori piazzeforti. Costituite nel 1688, erano formate sostanzialmente da contadini e organizzate in relazione ai territori delle varie parrocchie (anche se il reclutamento per parrocchie venne subito sostituito da quello per sorteggio). Nel 1736 divennero parte organica dell'esercito regolare e svolsero un ruolo importante durante la guerra dei Sette Anni. Vennero soppresse nel 1791. • Dir. internaz. - M. volontarie: formazioni armate che operano in territori non occupati e che non prevedono alcuna forma di partecipazione dello Stato. Secondo le convenzioni internazionali, le m. volontarie godono dello status di legittimi belligeranti, ma per questo devono avere una precisa organizzazione ed essere regolate da una disciplina, devono conformarsi alle leggi di guerra, devono essere riconoscibili immediatamente mediante un segno distintivo, i loro membri devono portare apertamente le armi.