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Milindapañha.

Titolo di una famosa opera del Buddhismo paracanonico. Scritta in lingua pāli all'inizio dell'epoca cristiana, deriva probabilmente da un'analoga opera in sanscrito; l'autore è sconosciuto. L'opera raccoglie ipotetiche conversazioni svoltesi tra il re indo-greco della Battriana, di nome Menandro o Milinda, e il monaco buddhista Nāgasena. L'argomento centrale è quello del "sé individuale", del quale è negata decisamente l'esistenza. A tutte le domande del re, il monaco Nāgaseda risponde negativamente; tale dottrina della negazione fu alla base di importanti sviluppi nella riflessione indiana successiva. Prova della grande influenza del Buddhismo sui sovrani indo-greci, il M. rivela successive redazioni: il nucleo più antico, e anche quello più interessante dal punto di vista contenutistico, è costituito dai primi tre libri, mentre gli altri quattro sono da considerare aggiunte posteriori.