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Microbiologìa.

Settore della biologia che comprende l'insieme delle discipline che si occupano dello studio dei microrganismi (virus, batteri, funghi, alghe, protozoi, parassiti). La m. si interessa dell'origine e della diffusione di parassitosi e infezioni causate dai microrganismi nell'uomo, negli animali e nelle piante. Nacque come scienza autonoma dopo gli studi di L. Pasteur sulla fermentazione: riuscendo a isolare e a coltivare in terreno selettivo, il microrganismo che provoca la fermentazione lattica, il celebre scienziato divenne il vero iniziatore delle tecniche microbiologiche. Pasteur scoprì inoltre che il calore è capace di stroncare l'azione di questi microrganismi uccidendoli, e che di essi si possono costituire colture per consentirne la riproduzione in condizioni idonee. Su queste basi Pasteur giunse alla prima, importantissima, applicazione pratica degli studi di m.: le vaccinazioni. Nello stesso periodo, sulla scorta di questi studi, un altro ricercatore, il tedesco Robert Koch, riuscì a isolare numerosi tipi di batteri, e in particolare il vibrione del colera, il bacillo del carbonchio e il Micobacterium tuberculosis, detto bacillo di Koch, responsabile della tubercolosi. ║ M. descrittiva: si occupa primariamente di approfondire la conoscenza scientifica dei microrganismi. Strumento essenziale per la m. descrittiva è il microscopio, che ha consentito di classificare in maniera più razionale le varie specie microbiche, definendone precise caratteristiche morfologiche. ║ M. medica: analizza i rapporti fra le modalità di vita e di riproduzione del microbo e l'effetto patologico da esso determinato, attraverso l'inoculazione di colture microbiche. In base a queste osservazioni, è possibile individuare i microrganismi responsabili di malattie infettive di origine ancora ignota, le modalità per cui tali microrganismi causano le malattie e le tecniche atte a bloccare la loro azione patogena e le loro modalità di trasmissione. La m. medica risulta perciò fondamentale nel settore della diagnostica, dell'epidemiologia, della profilassi e dell'immunologia. ║ M. industriale: studia le possibilità di impiego di microrganismi nell'elaborazione di prodotti tramite sintesi biologiche: ad esempio la produzione di antibiotici o di vitamine nell'industria farmaceutica, l'uso di enzimi per accelerare reazioni chimiche o processi di rapida crescita e maturazione animali e vegetali destinati all'alimentazione. Alla m. industriale può accompagnarsi l'ingegneria genetica: attraverso l'inserimento artificiale di nuove informazioni genetiche nei microrganismi, si possono produrre sostanze che in natura si reperiscono difficilmente, come insulina, ormoni, ecc. ║ La m. necessita di una serie di strumenti specifici: oltre al microscopio ottico o elettronico, apparecchiature per la sterilizzazione (autoclavi e stufe a secco); armadi a temperatura regolabile per produrre colture batteriche nell'ambiente più favorevole; apparecchi per l'approntamento e il controllo dei mezzi biologici che fungono da terreno di coltura. Si utilizzano tre metodi fondamentali per l'isolamento dei batteri; il primo, detto metodo fisiologico, è quello utilizzato da Pasteur: consiste nel fornire ai microbi un ambiente fisiologico elettivo, ovvero specifico per quel dato ceppo microbico; il secondo è il cosiddetto metodo delle diluizioni che permette, attraverso un'opportuna diluizione, di ottenere frazioni liquide che contengono un solo animale unicellulare; il terzo metodo, quello utilizzato da Koch, detto delle colture in piastra, consiste nel somministrare alle giovani colture microbiche sostanze nutritive all'agar o alla gelatina, che solidificano se sottoposte alla temperatura che consente lo sviluppo dei microbi: ciascun microbo risulta in tal modo isolato da sottili setti di gelatina rappresa e può essere studiato. Attualmente gli studi microbiologici si articolano in varie discipline specialistiche: batteriologia (studio dei batteri), micologia (studio dei funghi microscopici), virologia (studio dei virus e dei virus filtrabili), protistologia.