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Micoplasma.

Microrganismo appartenente alla famiglia delle Micoprasmatacee, classe degli schizomiceti. Gli scienziati lo indicano con la sigla PPLO (Pleuro-Pneumonia-Like Organism). I m. possono presentarsi sotto svariate forme, passando da un originario stadio filamentoso a un coccoide filtrabile di diametro variabile fra i 125 e i 250 millimicron: sono i più piccoli microrganismi conosciuti aventi vita autonoma. Inoltre posseggono caratteri comuni sia ai virus (la filtrabilità e le dimensioni) sia ai batteri (sviluppo in terreni di coltura): per questo motivo molti studiosi li considerano come una forma di transizione fra gli uni e gli altri. Le specie note sono: il Mycoplasma pleuropneumoniae, scoperto da Nocard e Roux verso la fine del XIX sec., che è il responsabile della pleurite e della polmonite dei bovini; il Mycoplasma agalactiae, che provoca negli ovini l'arresto della produzione del latte. Esistono poi altre specie che vivono come commensali inoffensivi su vari tessuti animali e specie patogene che provocano: pleuriti, artriti, peritoniti (specialmente nei cani, negli uccelli, nei topi, ecc). Tali specie possono essere pericolose anche per l'uomo, in quanto responsabili di uretriti, ovariti, prostatiti e altre malattie dell'apparato genito-urinario, e ancora di laringiti, bronchiti, tracheiti e raffreddori. Sono stati individuati m. anche in tessuti umani affetti da leucemia o da tumori. Gli studi in questo campo, tuttavia, non hanno ancora fatto registrare progressi soddisfacenti e non si è potuto accertare se si tratti di reperti casuali o sicuramente connessi a quelle specifiche malattie. A una specie ignota di m. è anche attribuita la polmonite atopica, forma morbosa (che colpisce soprattutto i giovani) scoperta alla fine degli anni Trenta.