Med. - Malattia che si manifesta con un rapido affaticamento dei muscoli
scheletrici che, di conseguenza, diventano incapaci di contrarsi. Frequente
soprattutto nelle donne, la
m. colpisce generalmente individui compresi
fra i 20 e i 40 anni di età ed ha un decorso cronico piuttosto lungo.
È provocata da un disturbo nella trasmissione dell'impulso nervoso dovuto
ad una lesione della placca motrice. La
m. interessa inizialmente i
muscoli oculomotori, quindi quelli facciali, masticatori, del collo, infine
quelli degli arti. La terapia si basa sulla somministrazione di farmaci adeguati
(neostigmina), solo in alcuni casi prevede interventi chirurgici.