Ogni fenomeno, meteorologico o astronomico, che si verifica nell'atmosfera.
║ Fig. - Persona o cosa che brilla di una celebrità molto intensa,
ma passeggera. • Astron. - Quando un meteoroide (V.) in moto nello spazio
interplanetario viene catturato dal campo gravitazionale terrestre, esso devia
dalla sua orbita e si dirige verso la superficie del pianeta. A seconda della
dimensione e della struttura del meteoroide esso si comporta diversamente, una
volta entrato nell'atmosfera. Infatti i meteoroidi più piccoli
(
micrometeoroidi), che hanno un diametro di pochi decimi di millimetro,
non si surriscaldano attraversando l'atmosfera terrestre poiché grazie al
loro rapporto superficie/volume riescono a irradiare l'energia sviluppata negli
urti con le molecole d'aria. Essi quindi riescono a raggiungere la superficie
della Terra e prendono il nome di
meteoriti (V.). I meteoroidi più
grandi, invece, o quelli costituiti soprattutto di ghiaccio, subiscono un forte
surriscaldamento quando incontrano l'atmosfera terrestre e vaporizzano. Il forte
attrito che si genera fa sì che il corpo solido celeste dissipi la
propria energia cinetica emettendo calore, luce e ionizzando le particelle
gassose che incontra. Il meteoroide che in seguito a questi fenomeni sublima
completamente nell'atmosfera prende il nome di
m. ║
Scia
meteorica: le
m. generalmente danno origine alla scia meteorica,
causata dalla ionizzazione dell'aria, visibile durante il fenomeno delle stelle
cadenti. La scia può raggiungere lunghezze comprese tra i 5 e i 25 km e
una larghezza di circa 1 m. L'intensità luminosa del fenomeno e la
densità di ionizzazione dell'aria sono proporzionali alla massa della
m. e al coseno dell'angolo che la scia forma con la verticale. Osservando
la scia di una
m. si possono quindi ricavare informazioni sia sulla massa
della
m. che sulle condizioni fisiche dell'alta atmosfera. Le
osservazioni vengono generalmente compiute con metodi ottici (telescopi
fotografici di Schmidt) o con metodi radioelettrici (radar distanziometrico ad
alta risoluzione). Tramite queste osservazioni si può arrivare a
calcolare la velocità geocentrica della
m. che rappresenta un dato
utile per risalire alla densità della
m. (in base alla
decelerazione che essa subisce a causa dell'attrito con l'aria) e alla sua
velocità eliocentrica. Conoscendo la velocità eliocentrica delle
m. si può risalire alla forma delle loro orbite, in quanto si sa
che nel Sistema solare le
m. con velocità eliocentriche inferiori
a 42 km/sec descrivono orbite ellittiche, mentre le
m. con
velocità superiore descrivono orbite iperboliche. Dalle osservazioni
radioelettriche è risultato che la maggior parte delle
m.
rientrano nel caso delle orbite ellittiche, cioè fanno stabilmente parte
del Sistema solare. ║
Frequenza oraria delle m.: il fenomeno delle
m. è più frequente nelle ore che precedono l'alba (6
antimeridiane). Ciò, come è stato chiarito da Schiaparelli,
è dovuto al fatto che di sera è possibile osservare solo le
m. causate dall'entrata nell'atmosfera di corpi che, muovendosi a
velocità superiore rispetto alla Terra, riescono a raggiungerla, mentre
al mattino è possibile osservare anche le
m. che la Terra stessa
incontra. Per gli stessi motivi le
m. del mattino sono più veloci
di quelle che attraversano l'atmosfera di sera. Osservazioni sistematiche hanno
permesso la distinzione fra
m. sporadiche e
sciami meteorici: le
prime hanno traiettorie casuali che possono interessare l'intera volta celeste,
i secondi, invece, derivano da masse di meteroidi (resti di comete, o frammenti
di piccoli pianeti) che si trasformano in una sorta di "pioggia" di
m.
Gli sciami meteorici, i quali risultano particolarmente frequenti in alcuni
periodi dell'anno, prendono il nome dalla costellazione in cui si trova il loro
radiante, cioè il punto da cui sembra essi provengano. •
Meteor. - Termine usato per indicare ogni fenomeno meteorologico che si verifica
nell'atmosfera terrestre. A seconda della natura del fenomeno si parla di
m.
acquee (pioggia, grandine, neve),
m. aeree (vento),
m. di
condensazione (nebbia, nubi),
m. elettriche (fulmini, fuochi di S.
Elmo),
m. luminose (aurore polari, arcobaleno, aloni),
m. sonore
(tuono).