(dal latino
metaphora, der. del greco
metaphorá: trasporto,
mutazione). Figura retorica risultante da processi psichici e linguistici che,
tramite l'accostamento di due diverse realtà ritenute però sotto
qualche aspetto simili, sostituisce la denominazione dell'una con quella
dell'altra. Ad esempio nell'espressione "l'ondeggiare delle spighe" si
istituisce una comparazione tra la distesa delle spighe e la superficie del mare
che comporta - sulla base di un'analogia di natura visiva - il trasferimento del
concetto di "ondeggiare" dal suo campo semico proprio (il mare) a un altro (le
spighe mosse dal vento). La spiegazione della
m. verbale richiede il
riferimento a esperienze di tipo diverso (può cioè rimandare a
sensazioni visive, auditive, tattili, olfattive). La
m. rappresenta
pertanto una sorta di "infrazione" alle regole logiche del linguaggio, capace
però di condurre a sorprendenti esiti creativi.