Scienza che studia l'atmosfera terrestre e i suoi fenomeni dinamici e
termodinamici basandosi prevalentemente sull'osservazione. Benché il
termine
m. sia stato coniato da Aristotele, il quale scrisse anche il
primo trattato relativo a questa scienza, vere e proprie ricerche in questo
campo non furono condotte fino ai secc. XV-XVI, quando N. Cusano e L. da Vinci
giunsero a determinare l'umidità dell'aria. A partire dal XVII sec. le
ricerche di
m. progredirono più velocemente grazie all'invenzione
del termometro (1612) e del barometro (1644). Nel 1654 L. Antinori curò
l'installazione di stazioni meteorologiche in diverse città italiane ed
estere, allo scopo di effettuare osservazioni meteorologiche sistematiche
contemporaneamente in diversi luoghi. Nel Settecento e nella prima metà
dell'Ottocento si ebbe un notevole sviluppo strumentale relativo alla
m.,
con l'invenzione dell'igrometro a condensazione, dello psicometro, del
piroeliometro e l'introduzione delle varie scale termometriche e della scala
Beaufort. Solo dopo la metà del XIX sec. ebbe inizio lo studio della
m. in funzione delle previsioni del tempo. Il primo servizio
meteorologico venne organizzato in Francia da U.-J.-J. Le Verrier, su incarico
di Napoleone III, poi in Inghilterra da Fitzroy, quindi in Olanda e in quasi
tutti gli altri Stati, ma i risultati ottenuti furono inizialmente piuttosto
scarsi. Fu solo con l'avvento su grande scala dell'aviazione civile, cioè
dopo la prima guerra mondiale, che alle ricerche di
m. fu dato un
notevole impulso. Dopo la seconda guerra mondiale l'interesse dei meteorologi si
indirizzò anche verso gli strati più alti dell'atmosfera terrestre
(troposfera e stratosfera) alla ricerca dei possibili influssi che la situazione
dinamica e fisica di quelle regioni può avere sulla bassa atmosfera. Oggi
la
m. è stata divisa in varie sezioni, a seconda dell'applicazione
specifica che può avere. ║
M. dinamica: studia le cause e le
conseguenze delle trasformazioni che avvengono nell'atmosfera, applicando
all'atmosfera le leggi della dinamica e della termodinamica; si occupa inoltre
dei movimenti che si verificano naturalmente nell'atmosfera, sia quelli
verticali (moti convettivi), che quelli orizzontali (venti). La
m.
dinamica rappresenta quindi la principale base scientifica della previsione del
tempo e della climatologia. ║
M. sinottica: studia l'evoluzione dei
fenomeni atmosferici per mezzo di osservazioni registrate simultaneamente in
numerose stazioni. Attraverso i rilievi condotti da tutte le stazioni in ore
prestabilite è possibile ottenere un quadro generale dei processi in
atto, della loro distribuzione ed evoluzione e quindi studiarli in funzione
delle previsioni del tempo. Per accordo internazionale, i dati osservati al
suolo o in quota nelle cosiddette
ore sinottiche si riportano su apposite
carte del tempo, mentre le sezioni verticali e i diagrammi di sondaggio si
esprimono con simboli internazionali secondo regole fisse. Questi dati vengono
poi analizzati e valutati onde ricavarne una rappresentazione il più
possibile approssimata dello strato atmosferico, come era all'ora
dell'osservazione, da cui dedurre quelli che saranno gli strati atmosferici
futuri e gli sviluppi dei fenomeni meteorici. ║
M. aeronautica: si
occupa degli effetti delle perturbazioni atmosferiche sull'uso dei mezzi aerei,
dei razzi, dei missili e dei proiettili. Il compito di questi studi è
quello di fornire agli aeronaviganti le previsioni relative alle condizioni di
visibilità, alle intensità dei venti, e riguardanti tutte le
condizioni fisiche e atmosferiche che un pilota può incontrare sia sulla
superficie terrestre che in quota. Oltre alla visibilità meteorologica e
a quella della pista, i piloti d'aereo devono tener presente gli effetti
favorevoli o contrari della direzione del vento rispetto alla rotta seguita e in
particolare gli effetti delle correnti a getto, che cingono il globo alle
latitudini medie e subtropicali e al di sotto delle quali si sviluppano le
grandi perturbazioni. Inoltre, per l'aviazione, la tropopausa, cioè lo
stato di transizione fra troposfera e stratosfera, ha notevole importanza in
quanto essa ha frequenti legami con alcune forme di turbolenza nell'aria e con
il cambiamento della temperatura. ║
M. agraria: studia la
previsione dei fenomeni atmosferici e le loro caratteristiche in funzione delle
ripercussioni che possono avere sull'agricoltura. La
m. agraria fornisce
quindi le norme relative agli adattamenti dei differenti tipi e varietà
di piante in relazione alle loro esigenze e alle caratteristiche naturali
dell'ambiente. Vengono prese in considerazione le variazioni di pressione e di
umidità, la natura e l'andamento delle precipitazioni, l'evaporazione
dell'acqua caduta al suolo, la temperatura giornaliera, le caratteristiche
atmosferiche, cioè ogni fenomeno meteorico riguardante l'atmosfera che
possa in qualche modo influenzare la produzione e le attività agricole.
║
M. marittima: studia la
m. applicata alle operazioni in
mare. Ne fanno parte le previsioni del moto ondoso, l'andatura e la
velocità dei venti, il giusto impiego del radar e del sonar nel mare, le
previsioni degli uragani e dei cicloni e la conseguente scelta di quelle rotte
che rendono i viaggi per mare più rapidi e sicuri. ║
M.
statistica: descrive statisticamente il comportamento climatico di una
regione, evidenziando i valori medi, quelli normali, le frequenze, le variazioni
e le distribuzioni degli avvenimenti meteorologici in quella zona. ║
Principali elementi indicativi dell'evoluzione meteorologica: per la
formulazione delle previsioni del tempo è necessario monitorare ad
intervalli costanti l'evoluzione della struttura atmosferica e in particolare
dei valori di determinati parametri dell'atmosfera quali la temperatura, la
pressione e l'umidità dell'aria, la direzione e l'intensità dei
venti, ecc. Per
atmosfera si intende l'involucro gassoso che avvolge il
globo terrestre; l'altezza dell'atmosfera non è ben conosciuta, ma il
limite entro cui si manifestano molti fenomeni fisici non supera i 250-300 km.
L'aria che costituisce l'atmosfera è un miscuglio di gas in cui
predominano l'azoto e l'ossigeno; vi si trovano inoltre l'argo, l'idrogeno e i
cosiddetti gas rari. L'aria più vicina alla superficie terrestre contiene
inoltre sostanze estranee come anidride carbonica, vapore acqueo e pulviscolo
atmosferico. L'atmosfera si distingue in tre zone, la troposfera (la zona
più bassa che si eleva fino a 11-12 km di altezza), la stratosfera (la
zona che si eleva fino a circa 80 km) e la ionosfera (dagli 80 ai 500 km). Al di
sopra della ionosfera vi è infine lo strato di Appleton che riflette le
onde corte che riescono ad attraversare lo strato precedente. La
temperatura atmosferica è dovuta al Sole; l'aria si riscalda non
tanto per l'azione diretta dei raggi solari, quanto per il calore che la Terra,
raffreddandosi, rimanda per irradiazione. La temperatura atmosferica varia per
diversi fattori, come l'altitudine, la latitudine, la varia durata del giorno e
della notte, le correnti marine e i venti, l'umidità e la vegetazione. La
pressione atmosferica è dovuta all'aria che, come tutti i gas,
pesa e quindi esercita una pressione sulla superficie terrestre. La pressione
atmosferica varia per diversi fenomeni come l'altitudine, la temperatura e
l'umidità. L'
umidità atmosferica è la
quantità di vapore acqueo contenuto nell'atmosfera per evaporazione delle
acque terrestri o oceaniche, per la traspirazione delle piante e per altre cause
minori. Quando l'aria satura di vapore acqueo subisce un raffreddamento, il
vapore si condensa in forma di minutissime goccioline che divengono visibili
sotto forma di nebbia: ciò succede quando la condensazione avviene negli
strati più bassi dell'atmosfera. Infatti se la condensazione avviene
negli strati più alti dell'atmosfera abbiamo la formazione di nuvole.
Quando la condensazione, per un abbassamento della temperatura, è
così intensa che le gocce non riescono più a sostenersi nell'aria
e precipitano sulla superficie terrestre, assistiamo al fenomeno della pioggia.
Essa si forma per l'innalzarsi di masse d'aria umida e calda che, giunte in
alto, si raffreddano. La neve si crea quando la condensazione in quota avviene
al di sotto degli 0 °C; la grandine, quando la condensazione avviene per un
brusco raffreddamento dell'aria; la rugiada, quando la condensazione avviene
sulla superficie terrestre per il notevole raffreddamento notturno, la brina
quando la condensazione avviene sulla superficie terrestre al di sotto degli 0
°C. I
venti sono spostamenti di masse d'aria dai punti di maggior
pressione a quelli di minor pressione, o dai punti più freddi a quelli
più caldi. Nei venti si distingue la direzione (indicata dal punto
dell'orizzonte da cui spira il vento), la velocità (indicata dallo spazio
percorso in un dato tempo) e l'intensità (indicata dalla pressione che il
vento esercita su una superficie colpita normalmente). ║
Previsioni
meteorologiche: si basano sullo studio fisico delle masse d'aria e delle
discontinuità fra masse d'aria diverse, condotto in seguito alla raccolta
di dati meteorologici. Queste informazioni vengono elaborate, contemporaneamente
e ad ore fisse, in tutte le stazioni distribuite nel mondo; le informazioni
vengono quindi inviate ai rispettivi Centri nazionali e da qui al Centro europeo
per le previsioni a medio termine situato a Reading, in Gran Bretagna. I dati
necessari consistono in misurazioni strumentali di temperatura, pressione,
tendenza barometrica, punto di rugiada, umidità relativa, quantità
di precipitazioni, velocità e direzione dei venti, e in osservazioni non
strumentali di fenomeni quali la nuvolosità, il tipo di nubi, il tipo di
precipitazioni. La raccolta di informazioni può essere condotta
attraverso stazioni al suolo, mediante palloni-sonda lanciati fino a un'altezza
di 20.000 m o anche con razzi-sonda che possono raggiungere i 65-70 km. Dagli
anni Sessanta vengono utilizzati anche i satelliti artificiali che possono
essere collocati in un'orbita polare (il Tiros N, a 830 km di altezza) oppure in
orbita geostazionaria, cioè equatoriale (il Meteosat, a 36.000 km di
altezza). L'utilità dei satelliti è quella di poter fornire
informazioni anche relative a zone della Terra, desertiche od oceaniche, su cui
scarseggiano stazioni, oltre che permettere un'osservazione generale dei
fenomeni utile per comprendere meglio l'evoluzione del tempo e del clima. Prima
dell'avvento dei satelliti e della tecnologia informatica i dati raccolti al
suolo e in quota venivano riportati su carte geografiche e quindi analizzati dal
meteorologo. Fondamentale a questo scopo era la costruzione delle
isobare
che evidenziano le zone cicloniche (bassa pressione caratterizzata da moti
convettivi ascendenti) e le zone anticicloniche (alta pressione caratterizzata
da moti discendenti). Dalla rappresentazione delle isobare si poteva dedurre
anche la distribuzione dei venti in quanto essi tendono a spostarsi
parallelamente alle isobare. Per l'analisi del tempo si procedeva quindi
studiando le proprietà fisiche delle masse d'aria e degli eventuali
fronti con particolare attenzione alle condizioni di stabilità o di
instabilità deducibili dal tipo di nubi (cumuli = instabilità;
nubi stratificate = stabilità) e dalla distribuzione in quota della
temperatura e dell'umidità. Dal confronto tra la posizione assunta dalle
masse d'aria e quella che esse avevano nella carta precedente, il meteorologo
poteva già trarre delle deduzioni sulla loro evoluzione e sul loro
spostamento; l'analisi della distribuzione dei venti permetteva inoltre di
avanzare ipotesi sul futuro spostamento delle masse d'aria e sull'eventuale
formazione o dissoluzione di un fronte. Il passo successivo consisteva nel
prevedere eventuali variazioni nelle proprietà fisiche delle masse d'aria
a causa del passaggio su regioni con caratteristiche fisiche più o meno
diverse da quelle delle regioni di origine (V.
MASSA) e quindi la tendenza della massa d'aria alla stabilità o
all'instabilità con conseguenti formazioni nuvolose e possibili
precipitazioni. L'avvento dei calcolatori elettronici ha reso il processo di
previsione del tempo completamente automatizzato per cui, a partire dai dati
osservati, attraverso simulazioni e modelli matematici si riproducono i processi
fisici atmosferici che sono all'origine dei fenomeni meteorologici e si giunge a
disporre dei valori che le grandezze atmosferiche assumeranno nel periodo di
validità della previsione. Utilizzando poi programmi detti di
post-elaborazione, i valori ottenuti vengono associati alla struttura
atmosferica prevista per ottenere la previsione del tempo vera e propria. La
durata della previsione è in funzione dell'estensione dell'area
geografica di osservazione. Un rilevamento locale è sufficiente per una
previsione di poche ore, mentre per una previsione di 12 ore su una zona
relativamente vasta (per esempio l'intera Italia) è necessario osservare
il tempo e misurare temperatura, pressione, umidità e venti fino a 20-30
km di quota e sull'intera area europea. Per previsioni di due-quattro giorni
l'area da esaminare è l'intero emisfero boreale; per durate superiori
(sette-dieci giorni) le osservazioni devono estendersi all'intera troposfera
terrestre, compresi gli oceani e le calotte polari. Il limite delle previsioni a
lunga scadenza è che le soluzioni delle equazioni della dinamica
dell'atmosfera dipendono fortemente dalle condizioni iniziali, per cui un errore
anche minimo dei rilievi di partenza viene amplificato esponenzialmente nel
tempo.
Grafico: le precipitazioni annue in Italia
SCIENZE - IL TEMPO - LA METEOROLOGIA
PRESENTAZIONE
Alluvioni, siccitŕ, tempeste. Sono flagelli naturali che da sempre
minacciano l'uomo e il suo lavoro; anche oggi, malgrado l'alto grado
tecnologico raggiunto, siamo impotenti di fronte all'immensa energia
scatenata dalla natura.
Da secoli si č cercato di studiare e capire come avvengano i fenomeni
atmosferici e quali siano le cause che determinano il clima di un luogo.
Innanzitutto bisogna dare un'esatta definizione della parola clima. Possiamo
dire che le condizioni di temperatura, pressione, umiditŕ, regime delle
precipitazioni e dei venti e della loro variabilitŕ in rapporto alle
stagioni, costituiscono il clima di una particolare localitŕ o regione.
Il primo fattore che influenza il clima č il grado di irraggiamento solare
che la superficie terrestre riceve; empiricamente possiamo affermare che la
temperatura media scende allontanandosi dall'equatore per andare verso i
poli. Questo perché nelle latitudini estreme, anche nella stagione estiva il
sole non sale mai molto sopra l'orizzonte e quindi non riesce a riscaldare
il terreno.
Anche il succedersi delle stagioni č un importante fattore climatico. Tutti
sappiamo che la Terra gira intorno al Sole seguendo un'orbita ellittica;
inoltre ruota intorno al proprio asse, che forma un certo angolo con il
piano dell'orbita. Il movimento di rotazione della Terra ha come conseguenza
il succedersi del giorno e della notte, mentre il movimento di rivoluzione
del pianeta intorno al Sole, combinato con l'inclinazione dell'asse
terrestre rispetto al piano dell'orbita, determina le stagioni. A seconda
della posizione della Terra lungo la sua orbita, i raggi solari incontrano
la superficie con una inclinazione massima durante l'inverno (quindi
scaldano poco) e minima in estate.
Oltre all'altezza del Sole sopra l'orizzonte, con il passare delle stagioni
varia la lunghezza del giorno: in estate il giorno č piů lungo rispetto a
quanto lo sia d'inverno.
L'effetto delle stagioni sul clima č piů importante nelle terre lontane
dall'equatore. Infatti, in tutta la fascia equatoriale le condizioni
climatiche sono estremamente stabili, mentre oltre il circolo polare artico
e quello antartico il Sole non tramonta mai per sei mesi l'anno e per altri
sei non lo si vede sorgere.
La rotazione della terra
I FENOMENI ATMOSFERICI
La Terra č circondata da una atmosfera respirabile composta per la
maggior parte di azoto e ossigeno, con una bassissima ma importante
percentuale di anidride carbonica. Quest'enorme massa d'aria non č mai
ferma, ma in continuo movimento e le cause che determinano questo movimento
sono molteplici:
- Temperatura del suolo e dell'atmosfera. Abbiamo visto prima che il Sole
non riscalda tutta la Terra nel medesimo modo a causa dell'alternanza delle
stagioni e abbiamo anche appreso come questo fattore sia piů o meno
importante a seconda ci si trovi vicini o lontani dall'immaginaria linea
dell'equatore.
Comunque i valori della temperatura dipendono anche dalla particolare
posizione geografica (presenza del mare, altitudine, orografia, bacini
idrografici), dalla quantitŕ e dal tipo di vegetazione, dalla geologia del
terreno (per esempio la sabbia si riscalda moltissimo ma si raffredda anche
molto velocemente, mentre le argille umide sono dei veri serbatoi di
calore).
- Pressione e venti. Torricelli aveva spiegato che anche l'aria ha un suo
peso che determina appunto la pressione atmosferica. La pressione scende man
mano che saliamo di quota. Quindi, anche la pressione atmosferica non ha
valore uniforme sulla superficie terrestre e questo determina lo spostamento
di masse d'aria da regioni di alta pressione verso regioni di bassa
pressione con formazione di vento. Inoltre, lo stesso movimento di rotazione
terrestre trascina con sé dell'aria, specie lungo l'equatore dove la
velocitŕ tangenziale č massima, con formazione di venti costanti chiamati
alisei e, nelle zone dei tropici, dei contro-alisei.
- Umiditŕ dell'atmosfera. A causa di particolari fenomeni di evaporazione,
nell'atmosfera esiste sempre una certa quantitŕ di vapor acqueo. In genere,
piů il suolo č ricco d'acqua e la temperatura č alta, maggiore sarŕ il
valore dell'umiditŕ atmosferica; al contrario, dove la temperatura č rigida
e non esistono fiumi, laghi od oceani, allora l'atmosfera sarŕ
particolarmente asciutta. Il vapore acqueo viene trasportato dalle correnti
ascensionali a grandi altezze dove si raccoglie, si raffredda e condensa con
formazione di nuvole che si possono classificare a seconda della loro
altezza e della loro sagoma. Le nuvole sono tra i fattori piů importanti che
regolano la quantitŕ di irraggiamento solare del terreno; infatti le nubi
schermano i raggi del sole e causano una diminuzione di temperatura del
suolo.
Un barografo
I parametri sopra esposti variano continuamente nel corso della giornata. La
differenza di temperatura esistente tra il giorno e la notte č chiamata
escursione termica: in una localitŕ costiera la diversa capacitŕ termica
(capacitŕ di trattenere il calore accumulato) dell'acqua e del suolo origina
il fenomeno periodico delle brezze. Di giorno, la terra si riscalda piů
velocemente dell'acqua e l'aria sovrastante si riscalda anch'essa tendendo a
salire; l'aria piů fredda che sta sopra l'acqua č quindi richiamata a terra.
Di notte, quando la terra si raffredda e l'acqua resta calda per ore, il
movimento d'aria sarŕ contrario.
A seconda delle condizioni di temperatura e pressione in quota, il vapore
acqueo delle nubi puň precipitare sotto forma di pioggia, neve, nevischio,
grandine. Se invece la temperatura si modifica velocemente al suolo, il
condensarsi dell'umiditŕ atmosferica puň dar luogo a brina, rugiada, nebbia.
Oltre ai normali fenomeni atmosferici, a volte si producono violente
tempeste che posseggono un alto potenziale distruttivo. Il ciclone tropicale
o uragano č una specie di vortice d'aria umida di diametro compreso tra i
160 e gli 800 chilometri che ruota intorno ad un centro di bassa pressione:
i venti possono raggiungere velocitŕ variabili tra 120 e 240 chilometri
all'ora e agitano il mare sollevando onde di proporzioni gigantesche che
flagellano le coste distruggendo ogni cosa e facendo a volte migliaia di
vittime.
I tornado sono originati dalle stesse cause dei cicloni, ma le loro
dimensioni sono minori. Il centro della depressione ha un diametro anche di
soli 18 m e in esso si formano le ben note trombe d'aria.
Piů comuni i temporali che si formano per l'incontro-scontro di due masse
d'aria di temperatura diversa. Piů comuni ma non meno temibili: la quantitŕ
d'acqua, specie se accompagnata da grandine, e la violenza dei venti possono
provocare danni molto ingenti a costruzioni e colture. Durante i temporali
spesso si formano i fulmini, immense scintille che hanno origine
nell'accumulo di cariche elettrostatiche sul terreno e sulle nuvole.
Di carattere locale sono le tempeste di sabbia o di polvere, causate da
violenti venti che spazzano vaste zone aride spostando tonnellate di
materiale e modificando in poche ore l'orografia del luogo.
La formazione dei fenomeni atmosferici
La formazione dei fenomeni atmosferici (english version)
Il riscaldamento globale della Terra
La formazione delle valanghe
I disastri naturali che colpiscono il nostro pianeta
CHE TEMPO FARŔ?
Nei secoli l'uomo ha imparato a individuare moltissimi segni che
potevano avvertirlo del sopravvenire di qualche fenomeno meteorologico. Per
esempio, le rondini cominciano a volare basse quando sta per scoppiare un
temporale estivo perché gli insetti di cui si cibano hanno le ali gonfie e
pesanti per l'umiditŕ atmosferica e non riescono a sollevarsi piů di tanto
nel loro volo.
La continua e attenta osservazione, correlata con i piů moderni ausili
tecnologici, ha fatto fare allo "sciamano" dei tempi nostri, il meteorologo,
passi da gigante. Palloni atmosferici, satelliti, stazioni automatiche di
rilevamento dati forniscono in ogni momento la situazione meteorologica di
varie localitŕ. I dati vengono elaborati in tempo reale da calcolatori
potentissimi che disegnano continuamente carte del tempo da spedire via
satellite ad aerei e navi in navigazione. Fenomeni pericolosi come i cicloni
vengono seguiti dalla loro nascita e viene previsto il loro cammino cosě che
le popolazioni interessate possano prendere tutte le misure necessarie a
limitare i danni e salvare le proprie vite.
I risultati odierni sono frutto di una collaborazione scientifica estesa e
di un perfetto scambio di informazioni che avviene in tempi brevissimi e su
scala mondiale.
Superficie isobarica
Il clima e la determinazione delle previsioni meteorologiche
Il clima e la determinazione delle previsioni meteorologiche (english
version)
LA DANZA DELLA PIOGGIA
Le civiltŕ piů antiche e le popolazioni primitive che ancora
sopravvivono hanno riti propiziatori per ottenere la pioggia quando č secco,
o per invocare il ritorno del sole quando le acque inondano la terra.
Ingenui forse, ma come dar loro torto? Non sarebbe bellissimo se piovesse al
momento giusto e ci fosse il sole quando si deve mietere e raccogliere?
Lasciando perdere le danze tribali, l'uomo ha escogitato sistemi per
modificare il clima e causare precipitazioni. Uno dei piů antichi č quello
dei razzi che vengono sparati nelle nubi da grandine. Sempre per prevenire
la caduta di grandine, oppure per stimolare la formazione di nubi da
pioggia, aerei speciali spargono in quota definite quantitŕ di opportune
sostanze chimiche.
Esistono anche progetti grandiosi, ma che hanno del fantascientifico. Per
esempio la costruzione di una diga lunga 73,5 chilometri attraverso lo
stretto di Bering per portare ancora piů a nord i benefici della corrente
atlantica del Golfo. Se si dipingessero di nero centinaia di chilometri di
sabbia nel deserto del Sahara, si creerebbe una depressione enorme con
precipitazioni abbondanti. Forse due progetti costosi ma realizzabili; il
problema č che le garanzie di successo sono scarse e che non siamo in grado
di prevedere quanto l'equilibrio climatico del nostro pianeta risulterebbe
alterato.
Purtroppo l'opera dell'uomo negli ultimi cento anni ha profondamente
modificato il clima del pianeta provocando danni di cui forse sentiremo le
conseguenze presto; il disboscamento selvaggio, lo smog atmosferico,
l'inquinamento delle acque e il loro spreco, l'urbanizzazione incontrollata
hanno sicuramente modificato parametri meteorologici importanti.