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Messale.

Lit. - Libro della liturgia cattolica, nel quale sono specificati i formulari e le norme rituali da adottare per ogni giorno dell'anno. A seconda del rito si parla di m. romano, ambrosiano, ecc. • Encicl. - Solo a partire dal IV sec. i diversi formulari adottati durante le celebrazioni cominciarono ad essere raccolti in appositi libelli, dai quali si sarebbero poi sviluppati i sacramentari; parallelamente i canti furono riuniti negli antifonari e le letture nei lezionari. I primi esempi di m. plenari, contenenti cioè formulari, canti e letture, risalgono al IX sec., mentre l'aggiunta delle rubriche a partire dal Duecento diede origine al m. nella forma attuale. Diffusosi rapidamente il suo utilizzo, il m. fu adottato da ordini religiosi e diocesi, ognuna delle quali vi apportava modifiche adattate alle proprie esigenze particolari. Dopo il tentativo di unificazione da parte di Innocenzo III, che nel 1474 promulgò il primo M. della Curia, il Concilio di Trento impose a tutte le Chiese di rito latino l'uso del M. romano, pubblicato nel 1570 da Pio V, che si basò per la sua riforma su un testo di ancora non chiara identificazione. Nel 1969, in seguito al Concilio Vaticano II, Paolo VI fece pubblicare il nuovo M. romano che, d'altronde, dopo aver subito modificazioni di scarso rilievo durante i pontificati di Clemente VIII, Urbano VIII, Benedetto XV, nel 1955 era stato semplificato (nella parte attinente alle rubriche) sotto Giovanni XXIII. Il m. adottato attualmente si compone di varie parti: documenti pontifici relativi al libro e una descrizione dell'anno liturgico, calendario, rubriche generali, ciclo temporale dall'Avvento al Sabato santo, ciclo ordinario, rimanente del ciclo temporale, santoriale, messe votive e messe per i defunti, alcuni formulari tratti dal rituale romano. • Arte - I m. furono decorati in epoca medioevale da preziose miniature, che rappresentano intrecci floreali, immagini di carattere antropomorfo, scene evangeliche e che costituiscono importanti documenti artistici. Fra gli esemplari più antichi sono il M. di Ariberto da Intimiano (Milano, Biblioteca Ambrosiana), il M. bobbiense (Milano, Biblioteca Ambrosiana), il Missale ambrosianum, risalente ai secc. XIV-XV (Milano, Biblioteca Ambrosiana). Alcuni di questi m. conservano miniature attribuite a grandi maestri della pittura italiana, come quello posseduto da Mattia Corvino (Roma, Biblioteca Vaticana), la cui compilazione risalirebbe al 1490 circa, e che contiene miniature di mano del Perugino.