Fis. - Termine introdotto originariamente per indicare particelle elementari con
massa intermedia tra quella del protone e quella dell'elettrone. Il nome
è stato in seguito assegnato a particelle instabili, soggette a
interazioni forti, deboli e di natura elettromagnetica. Appartengono alla
categoria degli adroni e, avendo spin uguale a 0, seguono la statistica di
Bose-Einstein. • Encicl. - Fu il fisico giapponese H. Yukawa, nel 1935, a
supporre per primo l'esistenza dei
m.; egli ne ipotizzò anche le
principali caratteristiche. Nel 1937 C.D. Andersen e S.H. Neddermeyer
confermarono l'esistenza di particelle di massa intermedia, le cui
proprietà tuttavia non confermavano le teorie di Yukawa. Si trattava in
realtà di muoni (V.), che non appartengono
effettivamente alla categoria dei
m. Solo alcuni anni dopo, nel 1947,
furono scoperte particelle che corrispondevano esattamente alle previsioni di
Yukawa e che furono indicate come
m. π o
pioni
(V.). Le ricerche successive hanno portato alla
scoperta di diversi tipi di
m.:
m. K (con massa pari a circa 966
volte quella dell'elettrone),
m. D (caratterizzato da massa più
bassa),
m. F,
m. W (la cui esistenza è postulata nel
tentativo di costruire una teoria delle interazioni deboli secondo i principi
delle teorie delle interazioni elettromagnetiche). Tutti i
m. possono
avere carica positiva, negativa o essere neutri.