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Meroë.

Città dell'antica Nubia, posta sulla riva destra del Nilo, a Sud della confluenza con l'Atbara e circa 200 km a Nord-Est di Khartūm. Fondata probabilmente intorno all'VIII sec. a.C., crebbe e acquistò importanza al punto che, forse nel 590 a.C., i re di Napata vi trasferirono la residenza e ne fecero la seconda capitale del Regno. La prosperità della regione e della città erano legate ai giacimenti di ferro e all'arte metallurgica qui importata da artigiani Assiri. All'epoca del re Nastasen (325-315 a.C), si inaugurò il cosiddetto secondo Impero kushita, in cui M. soppiantò Napata come capitale, mentre il Regno si estese ai territori compresi fra il Nilo e l'Atbara, da allora chiamati Isola di M., e fu stabilmente consolidato da Arkamani che, sicuramente ellenizzato, trasformò il carattere sacerdotale della Monarchia in laico. I successori di questo monarca intrattennero con l'Egitto dei Tolomei rapporti amichevoli e subirono il contraccolpo della loro decadenza e poi della conquista romana dei territori già tolemaici ad opera di Augusto e poi del suo prefetto Petronio (23 a.C.). Scarse sono le notizie relative ai secoli seguenti, durante i quali si sviluppò un'intensa attività architettonica monumentale e funeraria. La fine di questo regno, che rappresentò la prima importante civiltà dell'Africa interna, si fa coincidere con la distruzione di M. nel 350 d.C. da parte del re di Axum Ezana. Di tale civiltà ci sono rimaste diverse testimonianze epigrafiche, alcune in geroglifici, altre in alfabeto locale che non è stato decifrato. Il meroitico è stato però riconosciuto come appartenente con ogni probabilità al gruppo cuscitico e, in questo caso, sarebbe la più antica lingua testimoniata da tale famiglia. • Arte - La più antica costruzione rinvenuta a M., durante campagne di scavo iniziate nel 1910 e condotte a più riprese fino agli anni Ottanta, risale forse al VII sec. a.C. ed è un tempio a terrazze e cinto da colonne. Il maggior complesso architettonico è invece la Città Reale, il cui nucleo è sicuramente ellenistico (tempio di Ammone), ampliata durante i secoli seguenti con diversi palazzi, bagni, terme, e cinta da una cerchia di mura. Le necropoli scoperte sono due: la più antica comprende le tombe dei governatori di M. dipendenti da Napata; la seconda invece è quella reale (insieme contano più di un centinaio di piramidi). I meroiti operarono anche fuori dalla loro capitale: ricostruirono Napata, innalzarono templi nell'antica città faraonica di Kerma, edificarono i centri di Naga (otto templi) e di Massauarat el-Sofra (quattro templi e palazzi) nell'Isola di M. L'arte decorativa, sia pittorica sia scultorea, si mostra legata all'ascendenza egizio-locale, ma è anche fortemente ellenizzata.