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Merlino.

Mago e profeta leggendario, il cui nome, collegato con la tradizione di re Artù, compare per la prima volta nelle opere di Goffredo di Monmouth (Prophetia Merlini e Vita Merlini, prima metà del XII sec.). La leggenda di Artù, tuttavia, è anteriore, risalendo probabilmente a qualche racconto orale di origine gallese su un bardo o su un capo clan di nome Myrddin. Figlio del diavolo e di una donna, creato per combattere la fede cristiana, egli perde le sue qualità maligne attraverso il battesimo, divenendo in seguito, per il suo dono di preveggenza, amico e alleato dei cristiani, maestro di Artù e ispiratore di nobili e mistiche imprese. Innamorato di Viviana (la Donna del Lago), prepara un sepolcro incantato che dovrebbe accogliere i loro corpi; ma la donna vi imprigiona con un inganno M. ancora vivo; qui rinchiuso fino al giorno del Giudizio, M. continua ad urlare al mondo le sue profezie. La narrativa del XII sec. considera M. come un simbolo delle speranze bretoni. I testi più importanti nei quali compare sono Les prophéties de Merlin (1276) di Maître Richard d'Irlanda, Merlin di Robert de Boron, nonché i testi del cosiddetto Ciclo di Lancelot-Graal, in cui M. non è solo un profeta, ma anche un incantatore e un mistificatore. Nei romanzi in versi del XIII sec. l'attività di mago di M. viene ad annullare quasi completamente quella di profeta. Alcuni importanti autori fanno accenno nelle loro opere alla figura di M.: l'autore del Baladro del Sabio Merlin (1498), L. Ariosto (Orlando Furioso, 1503-32), E. Spenser (Faerie Queene, 1590-96), M. de Cervantes (Don Chisciotte, 1605-15), K.L. Imermann (Merlin, eine Mythe, 1831), A. Tennyson (Merlin and Vivien, 1859), E. Quinet (Merlino l'incantatore 1860).