Disciplina che si occupa dello studio delle merci, cioè di tutti quei
beni materiali, naturali o fabbricati dalla tecnica, che sono oggetto di scambio
e vengono commercializzati. • Encicl. - La coniazione del termine e
l'affermazione della
m. come scienza risalgono al 1800, all'opera di J.
Beckmann, mentre in Italia la
m. fu introdotta da G.G. Arnaudon, che la
inserì fra l'altro come materia di studio nelle scuole superiori, e da
V.G. Villavecchia, autore di un
Dizionario di merceologia. L'esigenza di
controllare la qualità delle merci è molto antica e si può
dire nata con il commercio stesso; all'età rinascimentale risale il
Trattato dei pesi, delle misure e delle mercanzie, nonché d'altre cose
che devono sapere i mercanti delle diverse parti del mondo, pubblicato nel
1440 a Firenze da F. Balducci Pegolotti. Quest'opera può essere
considerata il primo studio sistematico destinato a fornire ai commercianti la
possibilità di riconoscere, attraverso la definizione di opportuni
parametri, la qualità delle merci trattate. La
m. è una
scienza molto vasta, caratterizzata da spiccata interdisciplinarietà, che
necessita dell'apporto di molte altre discipline, dall'economia al diritto alla
botanica, alle scienze naturali. In particolare, per lo studioso di
m.
è necessaria la conoscenza della fisica e della chimica, in quanto per
definire il valore di una merce sono sempre necessarie analisi chimiche o
chimico-fisiche. La
m. ha mantenuto un'impostazione sostanzialmente
descrittiva fino agli ultimi decenni, prendendo in considerazione le materie
prime naturali e i prodotti da esse derivati; il suo ambito di competenza si
è notevolmente ampliato dopo la seconda guerra mondiale per via
dell'accelerazione del progresso tecnologico e dell'invenzione di nuovi prodotti
e di nuovi sistemi di produzione. Attualmente essa segue tutto il ciclo di
fabbricazione del prodotto, dal reperimento delle materie prime alla scelta
dell'imballaggio, allo smaltimento dei rifiuti e degli scarti di produzione. I
parametri che la
m. prende in considerazione per la classificazione delle
merci sono i seguenti: la
denominazione, in quanto non sempre il nome
commerciale di un prodotto coincide con il suo nome scientifico; la
provenienza, dal momento che la qualità di alcune merci dipende
sensibilmente dalle condizioni geografiche e climatiche della zona di
produzione; i
metodi di ottenimento e di purificazione; i
caratteri
organolettici e chimico-fisici; le condizioni di
conservazione,
imballaggio, immagazzinaggio dei prodotti, in quanto da esse dipendono le
variazioni chimiche ed organolettiche delle merci. Soprattutto nel caso di
prodotti alimentari, in considerazione dell'enorme sviluppo che l'industria di
trasformazione degli alimenti ha avuto negli ultimi anni, le tecniche di
conservazione e di imballaggio hanno rivestito un'importanza sempre crescente.
Alla
m. spetta il compito inoltre di scoprire le frodi commerciali,
individuando le alterazioni, le adulterazioni, le sofisticazioni, le
contraffazioni e le falsificazioni che le merci possono avere subito e che la
legge punisce. Per
alterazione si intende ogni modificazione che la merce
subisce per processi naturali o spontanei, determinati dall'esposizione
all'aria, alla luce, all'azione di microorganismi, ecc.; le alterazioni non
determinano necessariamente un peggioramento della qualità della merce:
alcune (per esempio i processi di invecchiamento e di stagionatura), in genere
la migliorano, aumentandone il valore commerciale. L'
adulterazione
modifica la composizione della merce con la sostituzione di un componente
costoso con uno meno pregiato o con l'aggiunta di additivi che ne migliorano
l'apparenza. Nel caso della
sofisticazione si aggiungono sostanze vietate
dalla legge e generalmente dannose per la salute, al fine di migliorare la
qualità di un prodotto scadente. La
falsificazione consiste nella
sostituzione di una merce pregiata con una analoga, ma più economica;
caso particolare di falsificazione è la
contraffazione, che
riguarda l'ipotesi di sostituzione con un prodotto di minore pregio di un altro,
dotato di nome o marchio riservato. La legislazione interviene in tutti questi
casi allo scopo di preservare la natura del prodotto, con disposizioni che
variano di Paese in Paese, ma che per quanto riguarda i Paesi membri dell'Unione
Europea tendono sempre più a uniformarsi a un criterio comune, tramite
l'individuazione di parametri legislativi validi per tutti.