(dal latino
mentha). Bot. - Genere di piante erbacee dicotiledoni perenni
della famiglia delle Labiate, con fusto peloso, foglie ovate, odorose e
fortemente aromatiche, fiori raccolti in verticilli o disposti apicalmente in
spighe cilindriche. Numerose specie crescono spontanee lungo i fossi e nei
campi, altre vengono coltivate per distillarne l'essenza, con cui si ottengono
liquori, pasticche, caramelle. La specie più comune in Italia è la
Mentha viridis (
m. romana), utilizzata in cucina come condimento;
specie pregiata è la
Mentha piperita, ibrido di
Mentha
viridis e
Mentha aquatica, coltivata soprattutto in Inghilterra,
Germania, Stati Uniti, la cui essenza è usata in farmacia per le sue
proprietà carminative e diaforetiche. ║
Essenza di m.: olio
essenziale ricavato per distillazione con vapore acqueo da diverse specie di
m. Dalla
Mentha piperita si estrae un'essenza liquida di color
giallastro o verdognolo facilmente decolorabile, dall'odore particolare e dal
sapore piccante aromatico che lascia in bocca una caratteristica sensazione di
freschezza. Invecchiando, l'olio essenziale diventa spesso e imbrunisce
assumendo un gusto amarognolo. L'essenza è composta principalmente da
mentolo (in parte libero e in parte combinato sotto forma di eteri con acido
acetico e con acido isovalerianico), mentone, fellandrene, cadinene, pinene,
cineolo e, in minima parte, da aldeidi, acidi, alcool amilico, solfuro di
metile. A seconda della provenienza e del sistema usato per l'estrazione,
l'essenza si distingue in: inglese, americana, giapponese, francese, italiana,
tedesca, russa. L'essenza di
Mentha piperita viene largamente usata
nell'industria dei liquori, in profumeria, in medicina e in pasticceria.
Può essere sofisticata con essenza di trementina o di eucalipto, con
petrolio, con balsamo di senape, di zenzero o di copaive.