Mit. - Eroe della mitologia greca. Figlio di Atreo e fratello minore di
Agamennone, entrambi appartenenti alla famiglia dei Pelopidi, fu cacciato dalla
signoria paterna di Micene dallo zio Tieste e dal figlio di lui Egisto. Si
rifugiò col fratello presso il re di Sparta Tindaro, delle cui figlie
Agamennone sposò Clitennestra e
M. Elena. Morto Tindaro,
M.
gli succedette al trono di Sparta; durante un suo viaggio a Creta, Paride,
figlio di Priamo, accolto ospitalmente alla corte di Sparta, rapì Elena e
la condusse con sé a Troia. Fu questo il motivo che scatenò la
decennale guerra di Troia, durante la quale
M. si coprì di gloria.
Fu sfidato a duello da Paride e, mentre stava per ucciderlo, il troiano fu
sottratto da Afrodite.
M. fu tra i guerrieri greci che si nascosero nel
ventre del cavallo di legno. Espugnata e distrutta Troia dopo 10 anni di
assedio,
M., desideroso di vendicarsi dell'oltraggio subito da Elena, che
nel frattempo si era sposata con Deifobo, fu vinto dalla sua bellezza, la
riprese come moglie e ripartì con lei alla volta di Sparta. Il viaggio di
ritorno durò otto anni: naufragarono presso Creta, passarono da Cipro,
dall'Egitto, dalla Libia. Giunti a Sparta,
M. ospitò il giovane
Telemaco, venuto a chiedergli notizie del padre Ulisse, ancora profugo da Itaca.
Una leggenda posteriore narra che
M. fu assunto, senza morire, fra gli
immortali. Secondo un'altra versione del mito, elaborata da Stesicoro nella
Palinodia e da Euripide nell'
Elena,
M. avrebbe ritrovato
Elena solo a guerra finita in Egitto. In età posteriore ad Omero e nella
tragedia di epoca classica, il personaggio di
M. fu privato del suo
carattere eroico.