(dal greco
mélos: canto e
drama: azione). Composizione
teatrale in versi integralmente musicata e cantata. ║ Il termine
m.
è impiegato nel linguaggio comune come sinonimo di "opera lirica", anche
se in senso stretto esso indica la tradizione librettistica e musicale italiana
dalla fine del Cinquecento all'Ottocento. ║ Fig. - Ciò che nella
vita è esagerato, rigonfio (poiché nel
m. i personaggi e le
scene hanno spesso toni tendenti all'esagerazione). • Encicl. - Le sue
origini vengono ricondotte ai tentativi di fondere musica e dramma compiuti alla
fine del XVI sec., a Firenze, nella Camerata de' Bardi. I membri della Camerata
fiorentina, che ebbero in V. Galilei il massimo teorico, si proponevano di
realizzare un tipo di musica che aderisse pienamente al testo poetico e lo
accompagnasse, in modo da risolvere il conflitto tra musica e parola. Primi
m. vengono considerati
Dafne (1597) ed
Euridice (1600),
entrambi con versi di O. Rinuccini e musica di J. Corsi e J. Peri. La genesi del
m. continuò con C. Monteverdi, che nell'
Orfeo,
rappresentato a Mantova nel 1607, attuò una distinzione precisa tra
recitativo e aria, utilizzò la forma strofica e inserì danze nella
rappresentazione. La piena affermazione del
m. italiano si ebbe
nell'Ottocento con musicisti come Bellini, Donizetti, Verdi, Ponchielli.