(o
Meliziani). Seguaci di Melezio, vescovo di Licopoli, nel basso Egitto.
Durante la persecuzione di Diocleziano, considerò decaduto il patriarca
di Alessandria, Pietro, e si rifiutò di obbedire alle disposizioni da
questi emanate. Deposto nel 306,
M. diede inizio a uno scisma, ordinando
suoi vescovi e organizzando una nuova "Chiesa dei martiri". Tale scisma ebbe
seguito soprattutto tra gli indigeni copti, non integrati con la popolazione
cittadina più ricca; in tal modo all'elemento religioso si unì
anche un fattore sociale, come si verificò anche per il donatismo
(V.). Dopo il tentativo di conciliazione compiuto
da Osio di Cordova nel 324, l'anno successivo il Concilio di Nicea riconobbe i
vescovi consacrati da Melezio, il quale fu però privato del diritto di
ordinarne altri. Tuttavia la setta, guidata da un successore di Melezio da lui
stesso scelto, ebbe vita fino al VI sec.