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Melanina.

Biol. - Pigmento amorfo naturale insolubile, contenuto in particolari cellule tegumentarie (melanociti o melanofori) degli animali e dei vegetali. Insolubile in acqua e nella maggior parte dei solventi, ha colore scuro e costituzione chimica piuttosto complessa. Le m. vengono sintetizzate a partire dagli amminoacidi tirosina e fenil-alanina, grazie all'azione dell'intermedina (nell'uomo anche della corticotropina), che favorisce il processo di polimerizzazione di precursori indolici privi di colore. Anche diversi elementi sintetici e naturali (triossalene, metossalene, ecc.) sono in grado di favorire, in presenza di luce, i processi di biosintesi delle m.: tali sostanze trovano applicazione nel settore cosmetico e in medicina, per curare alcuni disturbi della pigmentazione. Tra i fattori esterni che favoriscono l'aumento di sintesi di m. sono le radiazioni solari. Esistono numerosi tipi di m., che si distinguono per il grado di polimerizzazione e di ossidazione. Nell'uomo la presenza in quantità diverse della m. determina la differenza di colorazione della pelle riscontrabile nelle diverse razze. In caso di alterazioni patologiche dell'ipofisi e della corteccia surrenale, la sintesi delle m. può subire un forte aumento o una drastica diminuzione, con conseguenti modificazioni nella pigmentazione cutanea (V. MELANODERMIA). L'assenza di m., totale o limitata ad alcune parti del corpo, è caratteristica dell'albinismo o delle forme di depigmentazione cutanea.