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Melanesiani.

Popolazione stanziata nelle isole e negli arcipelaghi della Melanesia. Distinti in numerosi gruppi, essi sono accomunati da tratti somatici di transizione tra i Polinesiani e gli Australoidi (colore scuro della pelle, capelli crespi, statura piuttosto bassa e prevalente dolicocefalia) e da una cultura affine. I M. vivono in unità socio-politiche numericamente ridotte e caratterizzate da forte dinamicità interna. I gruppi di parentela sono costituiti da clan esogamici definiti generalmente mediante il criterio dell'unificazione matrilineare, mentre parallelamente anche l'organizzazione politica risulta poco complessa. Notevole importanza assume presso i M. la figura del big man, individuo dotato di forte carisma, in grado di riunire attorno a sé ampi gruppi e di organizzare quindi, in breve tempo, strutture politiche semplici, all'interno delle quali l'autonomia del singolo rimane fondamentale e non è in alcun modo intaccata. Tentativi di strutture sociali più complesse o di gerarchizzazione sono condotti da società segrete (fra le quali quelle dei Dukduk e dell'Iniet) di carattere religioso o magico. I M. vivono in capanne circolari o rettangolari, istoriate e dipinte. Praticano la caccia, la pesca, l'agricoltura (anche se con metodi ancora primitivi) e sono ottimi navigatori. Conoscono la tessitura e la lavorazione della ceramica e del legno. Particolare importanza assumono alcune cerimonie rituali, fra le quali il cannibalismo rituale o la deformazione del cranio, ma la vita religiosa è soprattutto improntata al culto dei defunti. Tuttavia, la maggioranza dei M. è andata perdendo nel corso degli ultimi decenni le abitudini più antiche, adeguandosi a modelli di comportamento e a costumi di tipo europeo o comunque occidentale.