Città (319.783 ab.) del Marocco, capoluogo della provincia omonima (3.995
kmq; 789.000 ab.). È situata a 530 m s/m., sul versante settentrionale
del Medio Atlante, 65 km a Sud-Ovest di Fès. Quartiere europeo ad Est
della città indigena. • Econ. - Posta al centro di una fertile
regione,
M. è il principale mercato dei prodotti agricoli e
dell'allevamento del territorio circostante, nonché sede di industrie
alimentari, tessili e del cemento.
M. è anche centro di notevole
interesse turistico, per i monumenti di cui è ricca la parte vecchia
della città. Importante nodo stradale e ferroviario sulla via di Tangeri,
Marrakech e Algeri. • St. - Situata poco lontano dalle rovine
dell'insediamento romano di Volubilis e del centro religioso musulmano di
Maulāy Idrīs,
M. rivestì una notevole importanza
strategica e commerciale fin dall'antichità. Fondata nel X sec. dalla
tribù berbera dei Miknassa, forse su un precedente insediamento di
età romana, nell'XI sec. si sviluppò come città fortificata
degli Almoravidi, ma visse il periodo del suo massimo splendore nel XVIII sec.,
durante il Regno del sultano Maūlāy Ismā`ī (1672-1727), che
la scelse come capitale e ne fece la sua grandiosa residenza, costruendo la
cosiddetta
madīnat al-riyād (la città dei giardini),
dotandola di splendidi palazzi, moschee (
Lalla Awda) e madrase. In questa
epoca
M. fu circondata di imponenti fortificazioni tuttora esistenti,
munite di torri e porte monumentali pregevolmente decorate, la più bella
delle quali è la
Bāb Mansūr (1732), anche se non
raggiunse mai il prestigio culturale e religioso della vicina Fès. Nel
1911
M. fu occupata dai Francesi, che costruirono la città nuova,
in stile europeo. La città vecchia è attualmente divisa
internamente da mura che separano diversi quartieri: il quartiere dei mercati,
la
medina, o quartiere delle moschee, il
Mellah, o quartiere
ebraico, il quartiere imperiale.