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Meissen.

Città (38.000 ab.) della Germania orientale, in Sassonia, situata nel distretto di Dresda, 22 km a Nord-Ovest di questa città. M. si trova a 109 m s/m., sulla sinistra dell'Elba, presso la confluenza del Triebisch. • Econ. - Ancora oggi la città è rinomata per le sue fabbriche di porcellane, alle quali i giacimenti di caolino dei dintorni offrono materia prima di eccellente qualità. Industrie (meccaniche, tessili, del cuoio e dei pellami); produzione di vini pregiati. • St. - Antico margraviato del Sacro Romano Impero, fondato nel 965 da Ottone I il Grande in seguito allo smembramento della Marca della Sassonia Orientale, M. fu una importante fortezza e sede vescovile fin dal X sec. Il castello e la diocesi furono creati da Enrico I (928) come avamposti per la cristianizzazione e la colonizzazione delle popolazioni slave. M. fu il centro di un territorio chiamato anche Misnia, integrato nel 1130 ai margraviati sassoni della casa di Wettin, che acquistarono la dignità elettorale della Sassonia nel 1422. La città si sviluppò rapidamente e nel XIII sec. ottenne una carta di diritti. Quando il territorio dell'elettorato fu diviso tra i due rami (albertino ed ernestino) della casa dei Wettin (1485), M. passò alla linea albertina. Il margraviato subì notevoli danni durante le guerre religiose dei secc. XVI e XVII e durante la guerra dei Trent'anni (1618-1648). Nel 1745 M. passò alla Prussia; subì altri danni durante la guerra dei Sette anni. • Arte - Il duomo, originariamente in stile romanico, fu ricostruito in stile gotico (XIII sec.); con la sua ristrutturazione risalente al XIV sec. inaugurò la tradizione delle chiese a sala (Hallenkirchen) della Sassonia. Conserva importanti statue del XIII sec. e le tombe di molti principi della Sassonia. Possiede un mirabile tramezzo del XIII sec. e un trittico di Lucas Cranach il Vecchio. Il castello di Albrechtsburg (dal nome di Alberto IV di Sassonia che lo fece ricostruire da Arnolfo di Vestfalia) è del 1471-85; nel 1710 fu trasformato in fabbrica di porcellane. Altri edifici degni di nota sono il palazzo del Rathaus (1472) e le chiese gotiche di Sant'Afra e di San Francesco. ║ Manifattura di M.: fondata nel 1710 da Augusto il Forte, re di Polonia ed elettore di Sassonia, fu la prima manifattura di porcellana a pasta dura d'Europa. La sua fondazione fu dovuta alla presenza del caolino e soprattutto alla scoperta del segreto della produzione della porcellana cinese, ad opera dell'alchimista J.F. Böttger. Nella sua prima fase, fino alla morte di Böttger (1719), la produzione della ceramica si ispirò ai modelli orientali, con uno stile decorativo a motivi floreali in rilievo. Sotto la direzione di J.G. Herold, che perfezionò il procedimento del predecessore ottenendo la composizione dei colori, la fabbrica conobbe un momento di grande splendore (1720-30), con una produzione che svolse temi di tipo naturalistico (fiori, insetti, uccelli), pur continuando il filone delle cineserie. La manifattura andò sviluppando uno stile ancora più originale con il modellatore Kaendler, che si affrancò dall'imitazione dei modelli cinesi elaborando uno stile caratterizzato da soggetti di animali e dalle cosiddette "crinoline", gruppi mitologici e satirici, con decorazioni riccamente policrome (predominano l'oro e il rosso) di gusto tipicamente rococò, che furono apprezzate in tutta Europa. Benché il procedimento di lavorazione fosse tenuto rigorosamente segreto, già nel 1719 era sorta a Vienna una manifattura rivale, che impiegava due lavoratori precedentemente impiegati a M. Con il diffondersi della moda della porcellana in tutta Europa, le manifatture si moltiplicarono, ma M. mantenne comunque il primato fino alla metà del XVIII sec. Le interruzioni dovute alla guerra dei Sette anni (1756-63) segnarono la fine del periodo aureo della manifattura, che proseguì nella fase successiva (1763-74) con una larga penetrazione dello stile impero e del gusto francese, introdotti dal modellatore francese Acier, per poi continuare nel corso dell'Ottocento e nella fase attuale una produzione di tipo più commerciale, su modelli ormai consacrati e stancamente ripetitivi.