Geografo ed etnografo greco. Sono scarse le notizie relative alla sua vita.
Originario probabilmente della Ionia, fu al servizio dei sovrani Seleucidi e
venne inviato più volte da Seleuco I Nicatore come ambasciatore presso il
re indiano Candragupta. Raccolse le osservazioni riportate da queste esperienze
di viaggio nei quattro libri degli
Indiká, un ampio trattato
geografico in cui le notizie derivanti dalla conoscenza diretta dei luoghi sono
rielaborate nel solco della precedente tradizione etnografica greca, con
particolare riferimento agli storici di Alessandro Magno. L'opera di
M.
ci è pervenuta incompleta, ma i frammenti che possediamo sono sufficienti
a darci un'idea degli interessi dell'autore, che riguardano non solo gli aspetti
topografici in senso stretto, ma anche quelli religiosi, filosofici, sociali e
naturalistici dell'India. Caratteristica di
M., come di tutti gli
etnografi di questo periodo, è la finalità propagandistica e
celebrativa: la sua opera mira a fornire un modello di organizzazione politica e
sociale per lo Stato dei Seleucidi, che appunto in quegli anni andava
consolidandosi. Questa impostazione politico-propagandistica fa sì che
l'idealizzazione della realtà da parte dell'autore e il suo indulgere al
gusto del favoloso spesso abbiano il sopravvento, compromettendo
l'attendibilità delle notizie che ci fornisce. Soprattutto, nuoce alla
fedeltà delle osservazioni riportate l'eccessivo desiderio di trovare
rapporti tra le tradizioni filosofiche e mitologiche indiane e quelle greche. In
ogni caso gli scritti sull'India di
M. furono valutati positivamente
nell'antichità e vennero utilizzati come fonte da Strabone e da Diodoro
Siculo, che lo hanno in larga misura compendiato (IV-III sec. a.C.).