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Megalòpoli.

Centro (4.000 ab.) della Grecia, nel Peloponneso, nella provincia dell'Arcadia; è situato a 427 m s/m., sulle rive del fiume Elissone, affluente dell'Alfeo. Mercato agricolo (cereali, vino, patate). Sorge 1 km a Sud rispetto all'antica città omonima. • St. - Fondata nel 371-368 a.C. dagli Arcadi e dai Tebani in funzione antispartana, M. divenne la principale città dell'Arcadia e sede degli organismi federali. Fedele prima a Tebe e poi alla Macedonia, nel 235 a.C. aderì alla Lega achea. Nel 227 vi si svolse la battaglia tra il capo della Lega achea, Arato di Sicione, e il re di Sparta Cleomene III, che ne uscì vittorioso. Distrutta nel 223 a.C. dallo stesso Cleomene III, venne fatta ricostruire da Filopemene. Seguendo le sorti della Lega achea decadde, indebolita da discordie interne e devastazioni. • Arte - Dell'antica città rimane una descrizione accurata di Pausania. L'abitato era diviso dal fiume Elissone in due parti, collegate da un ponte: a Sud vi era la città federale (Oresteia), a Nord la città municipale (M.). Gli scavi effettuati hanno portato alla luce resti delle mura, il Thersilion (sede del consiglio federale dei Diecimila), il teatro, il più grande della Grecia, il portico di Filippo e il santuario di Zeus Sotér. Fu patria di Filopemene e di Polibio.