Tragedia di Seneca rappresentata tra il 61 e il 62 d.C. Ispirata alla tragedia
di Euripide, se ne distacca, ritraendo i personaggi con uno spirito nuovo:
Giasone non è, come in Euripide, un fantoccio nelle mani di Creonte, ma
ha una sua personalità, mentre osteggia Medea ritratta nella veste di
maga. L'uccisione dei figli, anziché essere raccontata dal coro come si
usava nel teatro antico, avviene sul palcoscenico.