Antica popolazione indigena dell'America Centrale i cui discendenti sono oggi
stanziati nel Messico, nel Belize, nel Guatemala, nell'Honduras e nel Salvador.
L'area geografica occupata dagli antichi
M. (la stessa in cui oggi vivono
i loro discendenti) è estremamente articolata e questo ha dato luogo a
differenziazioni culturali tra la zona settentrionale (penisola dello
Yucatán), quella centrale (Petén, bassopiano del Belize, del
Chiapas, del Tabasco, del Capeche del Sud) e quella meridionale (altopiano del
Guatemala, del Chiapas, costa del Pacifico). La regione nella quale la
civiltà dei
M. raggiunse il più alto grado di sviluppo fu
quella settentrionale dove, nonostante la scarsa fertilità del suolo, la
presenza di numerosi corsi d'acqua sotterranei rese praticabile l'agricoltura;
qui sorsero centri abitati che rimasero attivi fino alla conquista da parte
degli Spagnoli. • St. - Le origini della civiltà maya sono state
approssimativamente poste intorno al II millennio a.C. sulla base soprattutto di
ritrovamenti archeologici, poiché quasi tutta la loro produzione
letteraria, scientifica e storica, ad eccezione di tre codici, è andata
distrutta in seguito alla conquista spagnola. È stato comunque possibile
suddividere la storia dei
M. in tre periodi fondamentali: l'
età
preclassica (1500 a.C. - 320 d.C.), l'
età classica (320-900) e
l'
età postclassica (900-1697). ║
Età
preclassica o
protomaya: è un periodo ancora buio per gli
storici. Si sa con certezza solo che alcune comunità tribali provenienti
da Nord si insediarono nell'odierno Guatemala e in Honduras organizzandosi in
città-Stato e dedicandosi essenzialmente all'agricoltura e
all'artigianato. ║
Età classica o
Antico Impero: fu
il periodo di maggiore sviluppo ed espansione della civiltà maya.
È suddivisibile in due periodi:
anteriore o
dei Costruttori
(320-600), caratterizzato dall'edificazione di numerosi templi ed edifici
urbani, strade lastricate e opere di canalizzazione, e
posteriore o
dei Conquistatori (600-900), in cui i
M. raggiunsero un notevole
sviluppo artistico (scultura e pittura) e tecnico (calendario), appresero le
tecniche della metallurgia, ma soprattutto si espansero verso Sud esplorando
nuove rotte commerciali via mare. Tuttavia, verso la fine del IX sec., per cause
incerte (epidemie, terremoti, invasioni), la civiltà maya declinò.
║
Età postclassica o
Nuovo Impero: la nascita del
Nuovo Impero è collocabile nel 987, data in cui i
M. rioccuparono
e riedificarono l'antica città di Chichén Itzá, risalente
al V sec., e fondarono la città di Maypán. L'epoca del Nuovo
Impero fu caratterizzata dalla fusione dei
M. con i Toltechi, popolazione
guerriera proveniente dal Messico. All'inizio del periodo acquistò grande
importanza la città di Chichén Itzá, che divenne una sorta
di capitale dell'Impero, e venne organizzata la cosiddetta
Lega di
Maypán, che stringeva in un patto confederato le tre città
principali dell'Impero: Maypán, Chichén Itzá e Uxmal. Nel
1194, per il prevalere della nuova aristocrazia maya-tolteca, la supremazia
passò alla città di Maypán che la mantenne fino al 1441,
quando venne distrutta in seguito a rivalità tribali. Le lotte interne e
una serie di calamità naturali portarono i
M. nuovamente al
declino nel XV sec. e l'arrivo degli Spagnoli trovò la civiltà
maya già in pieno processo di decadenza. La conquista spagnola
durò più di un secolo, concludendosi nel 1697, quando anche
l'ultima resistenza maya, la città di Toyasal, cedette. • Etn. - La
società dei
M. era organizzata secondo una rigida gerarchia al cui
vertice si trovavano l'aristocrazia e la casta sacerdotale. Il re o
halach
uinic, scelto in linea ereditaria, era dotato di pieni poteri legislativi,
esecutivi e giudiziari, ma al sommo sacerdote spettava il diritto di designare
tutti i sacerdoti del Paese. Seguiva la classe comprendente gli agricoltori, i
commercianti e gli artigiani, i quali solitamente si organizzavano in clan di
più famiglie. Infine vi era il ceto più basso costituito dagli
schiavi, soprattutto prigionieri di guerra provenienti da altre popolazioni.
Grande importanza aveva presso i
M. la famiglia, fondamentalmente
monogamica. Il divorzio era concesso in caso di abbandono del tetto coniugale ed
era ammessa anche la pratica del levirato (matrimonio della vedova con il
fratello del marito defunto). L'abbigliamento tipico, di per sé molto
semplice, era sovente abbellito e decorato da piume di sgargianti colori,
soprattutto nelle classi sociali più alte. Anche le armi erano piuttosto
rudimentali: mazze, lance, pugnali, asce, archi, frecce e una tipica spada di
legno. • Lingua - Dal punto di vista linguistico i
M. appartengono
al ceppo penuti. La loro lingua fu, in epoca precolombiana, una delle
fondamentali lingue di cultura dell'America Centrale. Essa presenta radici in
prevalenza monosillabiche, alle quali vengono unite particelle che indicano
genere e numero dei sostantivi, tempi e modi dei verbi. Gli attuali discendenti
dei
M. sono divisi in molti gruppi, che parlano dialetti diversi: si
distinguono mam, quiché, pokoman, chol, toholabal, tzeltal, tzotzil,
lacandoni, chontal, yucatechi. • Rel. - La civiltà dei
M.
può essere considerata un tipico esempio di teocrazia, in cui il potere
politico e civile era sottomesso a quello religioso. Ciò è
testimoniato in particolare dal fatto che, pur essendo i
M. una
popolazione evoluta in svariati campi (letterario, artistico, scientifico),
tutte le loro conoscenze erano a servizio della religione. Poemi religiosi,
preghiere, raffigurazioni pittoriche o scultoree a soggetto religioso,
edificazione di templi e di centri cerimoniali costituiscono la massima essenza
della loro attività produttiva. La religione dei
M., che noi
conosciamo soltanto nel periodo del Nuovo Impero, era una forma di politeismo.
Le divinità maya erano molto numerose ed erano associate alle diverse
attività umane e ai fenomeni naturali. Al di sopra di tutti stava il dio
solare
Itzamna, figlio del creatore del mondo
Hunab e sposo della
dea lunare
Ixchel. A
Cuculcan, il serpente piumato simile al dio
azteco
Quetzalcoatl, venivano offerti anche sacrifici umani. I quattro
Chac, personificazioni dei punti cardinali, sostenevano la volta celeste
e presiedevano agli eventi meteorici.
Yum-Kaa era legato alla
coltivazione del mais. La creazione degli uomini e del mondo della mitologia dei
M. era vista come opera di dei che necessitavano del culto umano per la
loro stessa sopravvivenza. L'aldilà era concepito come un regno
sotterraneo, il
Mental. Vi erano inoltre divinità
(
Oxlahuntiku e
Bolontiku) preposte al governo dei 13 cieli, che
secondo i
M. circondavano la terra, e di nove mondi sotterranei. Gli
eroi, i sacerdoti e le vittime dei sacrifici umani assurgevano ad un tipo di
paradiso. La classe sacerdotale era organizzata gerarchicamente e i riti erano
regolati dal calendario. • Lett. - La maggior parte della produzione
letteraria dei
M. è andata distrutta all'epoca della conquista
spagnola. Si sa però che essa consisteva soprattutto di testi religiosi,
profetici, astronomici, mitologici e storici. Gli unici testi originali
pervenutici sono il
Codex Cortesianus (astrologico), il
Codex
Dresdensis (astronomico) e il
Codex Peresianus (ritualistico),
scritti in lingua maya e attualmente decodificati solo in parte. Le altre opere
giunte fino a noi sono di molto posteriori (secc. XVI-XVII) e sono scritte in
latino. Trattano di tradizioni orali, miti e profezie; il più importante
di questi testi è il
Popol Vuh, scritto verso il 1555 dai
M.- Quiché. • Arte - I periodi dello sviluppo artistico dei
M. sono: periodo
formativo o
preclassico,
antico o
classico,
maya-tolteco, della
signoria di Maypán e
della
decadenza. Tipiche del primo periodo dell'arte maya sono le
grandiose costruzioni architettoniche a scopo celebrativo costituite da templi
eretti su piramidi (alte da 20 a 45 m), cortili per il gioco della palla
(
sferisteri), edifici per i sacerdoti, piazze. Il centro più
importante di questo periodo è Uaxactun in Guatemala, ma notevoli esempi
di tali architetture si trovano anche a Tikal, Naranjo, Copari, Pelenque. Sempre
all'epoca preclassica risalgono numerosi esempi di lavorazione della ceramica,
per lo più nera e con decorazioni incise. Nel periodo classico si assiste
ad una evoluzione dell'architettura maya, caratterizzata da pseudovolte,
sontuose scalinate con parapetti decorati e palazzi dai locali stretti, lunghi e
poco illuminati, il cui utilizzo non risulta tutt'oggi precisato. Nell'epoca
classica, grande sviluppo ebbe anche la scultura. Stele che recano incisioni
simboliche o calcoli astronomici, opere a tutto tondo e sculture architettoniche
(decorazioni, architravi e pannelli murali) costituiscono i migliori esempi
della produzione scultorea del periodo. A Piedras Negras, Palenque e Yaxchilan
si trovano numerose opere di scultura architettonica, mentre a Tikal si sono
conservati i pochi reperti di scultura lignea sopravvissuti nei secoli.
Dall'isola di Jaina provengono alcune statuette fittili rappresentanti figure
umane o animali. La pittura classica ha conquistato nuova importanza dopo la
scoperta di affreschi anteriori al 633 a Uaxacrun (1937) e risalenti circa
all'800 a Bonampak (1947). Prima di tali scoperte la pittura maya era conosciuta
soltanto attraverso le ceramiche dipinte. A partire dal X sec. l'influsso dei
Toltechi portò un cambiamento nell'architettura maya: maggiore importanza
venne data agli edifici ad uso militare, i santuari si ispirarono a quelli
toltechi (colonne) e così pure l'architettura delle città
(Checché Itzá). Il più importante monumento maya di questo
periodo è l'osservatorio astronomico, edificio vastissimo posto sopra una
piramide a nove livelli e circondato da una scalinata di 365 gradini. Sempre
all'epoca classica risalgono alcuni mosaici di turchese. La decadenza della
civiltà maya interessò anche la produzione artistica, la quale
perse del tutto la sua identità dopo la conquista spagnola. •
Astron. - I
M. raggiunsero risultati particolarmente avanzati anche in
ambito scientifico, sia per quanto riguarda l'aritmetica (sistema numerico
vigesimale e concetto dello zero) che per l'astronomia (calcolo dell'anno
solare, fasi lunari, rivoluzione di Venere). Grazie alle loro conoscenze
matematiche e alle osservazioni astronomiche poterono creare un sistema
cronologico-calendariale estremamente preciso ed elaborato. Tale sistema era
composto da tre calendari, ciascuno con una propria funzione, ma integrabile con
gli altri. Il calendario civile (
haab) era diviso in 18 mesi di 20 giorni
più un mese epagomeno di 5 giorni (
uayeh). Secondo questo
calendario l'anno aveva una durata di 365,2420 giorni: il calcolo si avvicinava
con grande precisione all'effettiva durata dell'anno astronomico (365,2422
giorni). Esisteva poi un calendario sacro (
tzolkin), formato da 260
giorni, che determinava lo schema della vita religiosa. Questo era forse in
origine connesso con il ciclo di produzione agraria e quindi inserito, con pause
di 105 giorni, all'interno dell'anno solare. Ma questa sua origine si perse col
passare del tempo e i due calendari furono integrati così che ogni giorno
poteva essere designato contemporaneamente dal numero che occupava nel mese
tzolkin (di 13 giorni) e dal nome proprio posseduto da ciascun giorno del
mese
haab. Infine vi era un terzo calendario detto
conto lungo,
che calcolava i giorni a partire dall'anno 3113 a.C.