Voce latina: il massimo. La quantità che non si può superare, il
limite estremo. • Econ. -
Legge del m.: legge che stabilisce il
prezzo massimo delle derrate alimentari o la retribuzione massima delle
prestazioni di lavoro. L'espressione si riferisce, in particolare, alle leggi
emanate durante la Rivoluzione francese, nel 1793, sotto la direzione di M.
Robespierre, che stabilivano il prezzo massimo di vendita dei cereali e i
livelli massimi dei salari. Questi provvedimenti portarono all'esaurimento delle
scorte, al rifiuto, da parte dei commercianti, di ricostituirle, e alla
ribellione della classe operaia; furono aboliti nel 1794.