Imperatore di Germania. Figlio di Massimiliano II d'Asburgo, nel 1577 assunse il
governatorato dei Paesi Bassi per iniziativa della nobiltà insoddisfatta
di don Giovanni d'Austria. Lasciò l'incarico nel 1581, incapace di
portare a termine l'opera di mediazione tra cattolici e calvinisti, conservatori
e rivoluzionari. Nel 1593 fu nominato luogotenente dell'arciducato d'Austria e
iniziò una politica di conquista del potere. Dopo la rivolta del 1606 in
Boemia, causata dalla pazzia del fratello Rodolfo II, riuscì a
ristabilire la pace e ottenne l'appoggio dei protestanti ungheresi contro
Rodolfo II, in cambio della concessione della libertà di culto; tra il
1608 e il 1611 tolse al fratello l'Ungheria, la Moravia, l'Austria e la Boemia.
Nel 1612, alla morte del fratello, gli successe formalmente e fu nominato
imperatore. Ereditò, però, una situazione politica molto
instabile, caratterizzata da un'insanabile crisi del potere centrale aggravata
dalle continue tensioni religiose. La politica di moderazione adottata da
M. non sortì alcun effetto e la situazione si aggravò
ulteriormente in seguito alla guerra di successione di Jülich (1614) che
non tenne in alcuna considerazione le esortazioni imperiali. La scelta del
successore al trono di Boemia e di Ungheria (il cattolico Ferdinando duca di
Stiria e conte del Tirolo) provocò la ribellione dei protestanti cechi e
segnò l'inizio della guerra dei Trent'anni (Vienna 1557-1619).