Denominazione latina attribuita a divinità femminili adorate dai Celti,
prevalentemente in Gallia, Britannia e nella regione renana della Germania.
Venivano raffigurate in gruppi di tre, generalmente sedute. Dee dell'abbondanza
e del buon destino, erano considerate anche protettrici della famiglia. Venerate
soprattutto dai bambini, al loro culto, decaduto dopo il V sec. d.C., era
collegato il sacrificio di alcuni animali (maiale o pesce) e il dono di alcuni
vegetali (mele, pere, prugne, rami di acanto o di lauro, querce e palme).