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Marionetta.

Fantoccio di legno o altro materiale azionato dall'alto, per mezzo di un sistema di fili, da un marionettista nascosto al pubblico, posto dietro un piccolo palcoscenico. Le m. più semplici presentano un solo filo collegato alla testa, mentre le più complesse hanno più fili, ciascuno dei quali è unito a un punto snodabile; i fili sono fissati a un tavoletta e vengono mossi in modo da trasmettere il movimento alle varie parti della m. A differenza del burattino la m. è a figura intera. ║ Fig. - Persona senza carattere, succube di altri. ║ Fig. - Fare la m.: comportarsi con leggerezza. • Encicl. - Di origine antica, la m. pare fosse presente nelle rappresentazioni sacre in India e nell'Estremo Oriente, poi in Mesopotamia, in Egitto, in Grecia e a Roma. Durante il Medioevo si tenevano spettacoli di m. nelle chiese, in occasione delle feste religiose, e nelle corti feudali. Tuttavia solo a partire dal XVI sec. scomparve l'uso rituale della m. ed essa si affermò come forma d'arte, divenendo protagonista dello spettacolo teatrale sia di piazza che di corte. Il primo filone fu quello eroico-cavalleresco, che diede origine in Spagna, in Inghilterra e in Italia a una grandissima serie di spettacoli ripresi, tra l'altro, nelle opere di Cervantes e di Shakespeare. In Sicilia, si diffuse una forma particolare di questo genere chiamata "opera dei pupi", che rappresentava storie e leggende popolari di paladini ed eroi, fornendone versioni nuove, organizzate in cicli di spettacoli. Parallelamente al filone popolare se ne sviluppò un altro, destinato ad un pubblico cortese e aristocratico, che si ispirava al repertorio teatrale classico. Verso la fine del XVIII sec. molti scrittori e musicisti si adoperarono per dare nuovo impulso al genere; tra essi ricordiamo Carlo Goldoni, il quale scrisse diverse commedie per m., e Haydn, che compose opere per il teatrino del castello degli Esterházy. Le compagnie italiane ebbero grande successo e contribuirono in maniera determinante ad accrescere la fortuna degli spettacoli di m. nel XVI sec.; le più importanti furono quelle di Gerolamo Cardano, Federico Commandino da Urbino, Giovanni Torriani, Tarabino, Manfredi e Gismondo che introdussero le m. in Germania verso la metà del XVII sec. Notissime sono le m. veneziane del Settecento e dell'Ottocento create dalle compagnie di palazzo Grimani ai Servi, del teatro Contarini a San Barnaba, di Loredan a San Vio. Tra i migliori marionettisti dell'epoca furono J. Schmidt, H. Signoret, F. Teoli, i fratelli Colla. Dopo un periodo di decadimento nell'ultimo Ottocento, il teatro delle m. venne rilanciato nei primi decenni del Novecento oltre che dall'italiano Vittorio Podrecca, che fondò a Roma nel 1922 il "teatro dei piccoli", da numerose compagnie operanti in Belgio, Germania, Cecoslovacchia.