Il mare lungo la costa, soprattutto con riferimento al suo stato o al suo
aspetto. ║ La fascia costiera, il litorale. • Arte -
Rappresentazione pittorica di un paesaggio marino. • Mar. - L'insieme
delle navi, delle imbarcazioni di ogni tipo, degli impianti a terra, dei porti,
degli equipaggi attraverso i quali si esplica l'attività dell'uomo sul
mare. Si distinguono: la
m. mercantile, che provvede al trasporto di
merci e persone per scopi commerciali; la
m. da pesca, comprendente il
naviglio e il personale adibiti esclusivamente all'attività peschereccia;
la
m. da diporto, il cui naviglio è utilizzato a scopo di piacere
o sportivo; la
m. militare, comprendente unità da guerra e
sussidiarie, mezzi aerei, basi, servizi ausiliari e personale militare e civile,
che ha lo scopo di assicurare a un Paese la potenza aeronavale necessaria per
garantirne l'indipendenza politica ed economica. • Encicl. - Le origini
della
m. sono molto antiche. I primi navigatori di cui si hanno notizie
certe sono i Cretesi e gli Egizi, i quali intuirono i vantaggi dei viaggi per
mare per espandere le loro attività commerciali (V millennio a.C.).
Intorno al I millennio a.C. i Fenici, con le loro navi, giunsero fino all'Africa
e al Mare del Nord e divennero i principali vettori marittimi nel bacino del
Mediterraneo. Qui fondarono numerose colonie (Marsiglia, Cartagine), creando
nuovi sbocchi ai loro traffici. Ai Greci bisogna riconoscere il merito di aver
creato una
m. militare nettamente distinta da quella mercantile. Tale
differenziazione fu dettata da esigenze di manovrabilità delle navi in
battaglia e impose l'uso esclusivo del remo in sostituzione della vela.
Rendendosi conto dell'importanza della potenza sul mare per frenare l'espansione
dei Cartaginesi, nel III sec. a.C. Roma si adoperò per consolidare la
propria flotta, fino a conseguire la completa distruzione di Cartagine (146
a.C.). L'organizzazione romana della navigazione (disciplina, fari, porti,
portolani), più che introdurre nuovi progressi nella scienza nautica,
incrementò i commerci e favorì gli scambi tra le genti del bacino
del Mediterraneo e i popoli dell'Europa atlantica e dell'Asia occidentale. Dopo
il tramonto dell'Impero Romano d'Occidente fu Bisanzio a raccogliere
l'eredità sul piano della tradizione marinara, fronteggiando la potenza
araba, cui si devono, tra l'altro, importanti innovazioni nell'astronomia
nautica e nella tecnica di navigazione. La
m. ricevette un nuovo impulso
con le Repubbliche Marinare: Venezia, in particolare, creò la prima vera
flotta con organizzazione moderna e ottenne, grazie a un decreto del 1082
dell'imperatore di Costantinopoli, il monopolio dell'ingente traffico
dell'Impero bizantino. Grande impulso ricevette la
m. anche dalle
scoperte geografiche dei secc. XIV e XV, culminanti con i viaggi di Cristoforo
Colombo (1492) e di Vasco da Gama (1498). Con l'apertura di nuove vie attraverso
gli oceani, il grande commercio mondiale che fino a quel momento si era svolto
principalmente sulla terra si andò espandendo sul mare. I progressi
compiuti nel campo delle costruzioni e delle attrezzature navali, insieme alle
più ampie conoscenze acquisite sulla cosmogonia e sull'astronomia
nautica, fecero sì che Spagnoli, Portoghesi, Inglesi, Olandesi si
spingessero, nei secoli successivi, alla ricerca di nuove ricchezze nelle
Americhe, in Africa, nelle Indie, estendendo, in tal modo, la propria influenza
sulle più remote regioni del globo. Le
m. diventarono strumento
essenziale di potenza economica e politica per tutti gli Stati europei: il
dominio del mare assicurava, al Paese che lo deteneva, la possibilità di
sconfiggere, in caso di guerra, qualsiasi avversario, impedendo gli
approvvigionamenti, gli scambi, i rifornimenti. Il primo Paese ad entrare in
crisi per la perdita del potere marittimo fu la Spagna di Filippo II. La
sconfitta dell'Invencible Armada (1588) decretò l'ascesa
dell'Inghilterra, che mantenne la supremazia marittima per molti secoli. Un
ulteriore sviluppo delle scienze nautiche si registrò nel XIX sec.: nuove
prospettive furono offerte dalla comparsa delle navi corazzate,
dall'introduzione della propulsione meccanica al posto di quella velica,
dall'apertura di canali interoceanici (Suez, Panama). Nel XX sec., in Europa
cominciò progressivamente a crescere l'importanza della
m.
tedesca. La rivalità tra la Germania e la Gran Bretagna divenne conflitto
aperto con la prima guerra mondiale; al termine, la situazione mondiale della
m. vide il trionfo della potenza statunitense (che arrivò ad
uguagliare quella britannica) e il rafforzamento della potenza giapponese. Gli
scontri sul Pacifico tra Giapponesi e Americani, durante il secondo conflitto
mondiale, portarono all'affermazione della nave portaerei in luogo della
corazzata e all'utilizzo dell'aereo come strumento offensivo durante le azioni
di guerra. Il secondo dopoguerra fu contrassegnato, da un lato, dall'egemonia
marittima statunitense (derivante anche da una serie di accordi con Paesi
europei ed extraeuropei per l'utilizzo di basi navali e aeree in tutti i mari
del mondo), dall'altro, a causa della scomparsa delle grandi colonie,
dall'emergere di nuove potenze marittime. ║
M. mercantile: la
storia della
m. mercantile si confonde con quella più generale
della
m. Le più antiche attività commerciali per mare
risalgono ai Fenici, ai Greci, agli Etruschi, ai Cartaginesi e ai Romani. Al
Medioevo risale la nascita delle prime vere e proprie flotte commerciali;
tuttavia bisogna giungere al XVII sec. perché il trasporto marittimo
venga considerato come attività autonoma (in precedenza il produttore
trasportava la merce per proprio conto, servendosi di navi di sua
proprietà). Il XIX sec. portò un profondo rivolgimento nel campo
tecnico: nella prima metà del secolo si ebbe l'introduzione di piroscafi
in legno e ferro, fino a giungere alla costruzione di imbarcazioni di questo
tipo in acciaio, che permise un consistente aumento della velocità. Alla
fine della seconda guerra mondiale, l'espansione del commercio e le nuove
esigenze del trasporto merci e passeggeri resero necessaria una profonda
modificazione delle caratteristiche tecniche del naviglio (aumento della
portata, maggiore livello di specializzazione, diffusione delle apparecchiature
di automazione e di telecontrollo a bordo, incremento della velocità).
Progressivamente si venne creando una notevole differenziazione tra le varie
unità che compongono la tipologia navale. Accanto alle tradizionali navi
da carico secco e cisterne, si affermarono le petroliere (adibite al trasporto
di carichi liquidi), le portarinfuse (per il trasporto di carichi come cereali,
carboni, minerali diversi), le portacontenitori (per caricare le merci racchiuse
in contenitori a forma di parallelepipedi), le portachiatte (il cui carico viene
imbarcato in chiatte-contenitori in grado di navigare in convoglio lungo fiumi e
canali), le Ro-Ro o Roll on-Roll off (in grado di trasportare autotreni,
rimorchi, ecc., che viaggiano in parte via mare per poi proseguire via terra).
Un secondo elemento caratterizzante il panorama internazionale della
m.
mercantile nella seconda metà del XX sec. fu l'instabilità dei
rapporti di forza tra i vari Paesi, causata dal fenomeno delle "bandiere ombra"
e dei "doppi registri" nazionali (per cui parte del naviglio, proprietà
di Nazioni tradizionalmente marinare, venne inscritto nel registro di altre,
prive di traffici mercantili). Questi fenomeni, dovuti a motivi di carattere
economico, fiscale e sindacale, resero privo di significato, dagli anni
Cinquanta in poi, l'attribuzione del naviglio a un particolare Stato.
L'attività delle
m. mercantili, da sempre legata e influenzata, a
vario titolo, dallo Stato, fu coordinata in Italia, dal 1946 al 1993, dal
ministero della
M. mercantile con i suoi organi centrali e periferici. A
seguito della soppressione di tale ministero, le sue funzioni, eccetto quelle
legate alla tutela del patrimonio marino (di competenza del ministero
dell'Ambiente), passarono al ministero dei Trasporti. ║
M.
militare: l'aspetto più interessante della storia della
m.
militare è costituito dalle continue modificazioni dell'impiego tattico e
strategico della forza navale. In origine la flotta agiva esclusivamente con
funzioni di trasporto delle truppe. Subentrando il concetto di battaglia navale,
l'esigenza di manovrare la nave con facilità per l'abbordaggio,
rendendola assolutamente indipendente dal vento, portò all'uso della
propulsione a remi. Nel XVI sec., in seguito all'evoluzione dell'artiglieria,
gradatamente affermatasi come arma risolutrice dei conflitti navali, e con la
conseguente necessità di disporre i cannoni lungo le fiancate, si impose
nuovamente il ritorno alla vela. Al combattimento ravvicinato si sostituì
il combattimento a distanza, mentre cresceva il problema della manovra a vela.
Favorito dalle accresciute conoscenze nautiche e dal perfezionamento delle
attrezzature veliche, dai bastimenti mercantili derivò il vascello (forse
nato in Olanda e poi diffusosi anche in Francia e Inghilterra) che, insieme alle
fregate e alle corvette, caratterizzò le
m. da guerra fino agli
inizi del XIX sec. Con l'adozione della propulsione a vapore e con l'uso del
ferro per la costruzione degli scafi si concluse l'epoca della vela, ed ebbe
inizio l'epoca dell'elica. Le navi, completamente libere nella manovra e dotate
di buona velocità, furono in grado di portare artiglierie molto
più potenti che in passato ed ebbero una resistenza incomparabilmente
maggiore agli incendi rispetto alle navi di legno. Una siffatta rivoluzione
tecnica mutò, ovviamente, i caratteri della guerra navale; la
necessità di rifornirsi di combustibile diede sempre maggiore importanza
alle basi navali, che divennero così un elemento essenziale delle
m. militari. L'esigenza di costruire navi invulnerabili ai proiettili
d'artiglieria, unitamente ai progressi compiuti nella tecnologia degli acciai,
favorì la nascita della corazzata. Durante il primo conflitto mondiale i
Tedeschi utilizzarono per la prima volta i sommergibili, che resero inadeguata
qualsiasi strategia basata sulle corazzate. Successivamente, al fine di rendere
possibile l'impiego della forza aerea durante le battaglie navali, furono
progettate le navi portaerei, ampiamente utilizzate durante la seconda guerra
mondiale. La battaglia delle Midway del giugno 1942 segnò una data
fondamentale nella storia della
m. militare: per la prima volta una
battaglia navale si concluse senza che le navi avversarie avessero sparato un
solo colpo di cannone. Nella storia della seconda guerra mondiale e dei
conflitti successivi si evidenziò sempre più la tendenza delle
azioni marittime ad assumere un carattere aeromarittimo.
Tour virtuale del sommergibile E. Toti presso il Museo Leonardo da Vinci di Milano
I progressi tecnologici nel secondo dopoguerra portarono non solo all'impiego di turbine a gas e
dell'energia nucleare per la propulsione di navi e sommergibili (con enormi
possibilità in termini di autonomia e velocità), ma anche a una
vera e propria rivoluzione nei sistemi di navigazione, grazie all'impiego di
satelliti artificiali. Tuttavia, come era accaduto per le corazzate, anche le
portaerei, con l'introduzione dei missili intercontinentali, dei sottomarini a
propulsione atomica in grado di lanciare in immersione missili teleguidati, dei
superbombardieri a grande autonomia con armamento nucleare, sembrano avviate a
vedere il loro impiego limitato all'appoggio di operazioni di sbarco o alla
scorta di convogli. • Mil. -
M. Militare Italiana: la forza
militare marittima dell'Italia. ║
Ordinamento: è costituita
da organi dell'amministrazione centrale e da organi periferici. Gli organi
centrali, che fanno capo al ministero della Difesa, comprendono l'ufficio di
Stato Maggiore della
M., le direzioni generali, l'Ispettorato generale
delle capitanerie di porto e un segretario generale. L'ufficio di Stato Maggiore
è retto da un ammiraglio di squadra o di divisione che ha titolo di capo
di Stato Maggiore della
M. Questi propone al ministro le linee
fondamentali dei piani operativi e i criteri generali da seguire per la difesa
delle frontiere marittime e del traffico marittimo. Le direzioni generali, in
numero di 12, attendono a compiti di carattere tecnico-amministrativo. Il
segretario generale è l'organo di coordinamento dei servizi di competenza
delle direzioni generali e degli altri uffici dell'amministrazione centrale. Gli
organi periferici sono costituiti da: Alti Comandi, Comandi
M., Comandi,
direzioni e servizi dipartimentali e non dipartimentali. Gli Alti Comandi, che
esercitano funzioni di comando e rispondono dell'efficienza bellica delle
rispettive zone, sono così distribuiti: comando in capo del dipartimento
militare marittimo dell'alto Tirreno (La Spezia), del basso Tirreno (Napoli),
dello Ionio e del Canale d'Otranto (Taranto), dell'Adriatico (Ancona), di
Sardegna (Cagliari), di Sicilia (Messina). I Comandi
M. svolgono in campo
operativo compiti attinenti alla difesa del fronte a mare e alla difesa dei
porti: sono in numero di 12. I Comandi, direzioni e servizi dipartimentali non
sono sottoposti alla completa giurisdizione degli Alti Comandi o dei Comandi
M. e svolgono funzioni di carattere tecnico-logistico e amministrativo.
║
Organi vari: istituti scientifici, di studio e
tecnico-sperimentali (istituto idrografico della
M. a Genova, istituto
radar e telecomunicazioni a Livorno, commissione permanente per gli esperimenti
del materiale da guerra a La Spezia); istituti, scuole e centri di addestramento
(Accademia navale di Livorno, Istituto di Guerra marittima di Livorno, Centro
alti studi militari a Roma, Scuola comando a bordo di unità raggruppate
nella "flottiglia scuola comando", scuola di sanità di Livorno, scuola
personale CEMM ordinata in due gruppi che hanno sede a Taranto e a La
Maddalena); collegio professionale marittimo Caracciolo di Venezia; collegio
Morosini di Venezia; tribunali militari (territoriali e di bordo). ║
Unità navali: sono così classificate: a) unità della
squadra navale (incrociatori, cacciatorpediniere, navi antisommergibili e di
scorta, sommergibili, cannoniere di appoggio, motocannoniere, motosiluranti,
motovedette); b) naviglio di dragaggio (dragamine di altura e meccanici
costieri); c) naviglio ausiliario (di altura e costiero). Per esigenze di
addestramento e tecnico-operative, i cacciatorpedinieri e le navi minori sono
raggruppati in squadriglie o gruppi; l'insieme di due o più squadriglie
forma la flottiglia; il raggruppamento di incrociatori, di flottiglie e
squadriglie si dice divisione; la riunione di due o più divisioni
costituisce la squadra. A seconda dell'efficienza le navi possono trovarsi: in
armamento, in riserva, in disponibilità, in allestimento; se non si
trovano in alcuna di dette posizioni sono in disarmo. Integrano le forze navali
l'aviazione antisommergibile e i reparti elicotteri che, pur facendo parte
organicamente dell'Areonautica, dipendono per l'impiego dalla
M.
militare. ║
Personale militare: comprende ufficiali, sottufficiali
e militari di truppa. a)
Ufficiali. Sono gerarchicamente così
ripartiti: ufficiali ammiragli e generali (ammiraglio di squadra e generale
ispettore, ammiraglio di divisione e tenente generale, contrammiraglio e
maggiore generale); ufficiali superiori (capitano di vascello e colonnello,
capitano di fregata e tenente colonnello, capitano di corvetta e maggiore);
ufficiali inferiori (tenente di vascello e capitano, sottotenente di vascello e
tenente, guardiamarina e sottotenente). A seconda dei compiti loro assegnati gli
ufficiali sono ripartiti nei seguenti corpi o categorie: corpo di Stato Maggiore
(al quale spetta comandare le forze navali, i dipartimenti militari marittimi e,
in genere, tutti gli altri organi periferici della
M.); corpo del genio
navale; corpo delle armi navali; corpo sanitario militare marittimo; corpo delle
capitanerie di porto; corpo degli equipaggi militari marittimi (CEMM), destinato
a coadiuvare gli ufficiali degli altri corpi nelle loro attribuzioni a terra e a
bordo. Gli ufficiali della CEMM sono divisi nei seguenti ruoli: servizi nautici,
servizi tecnici, servizi macchine, servizi contabili e servizi portuali. Fa
parte di detto corpo anche il maestro direttore del corpo musicale della
M. La carriera degli ufficiali del CEMM è limitata al grado di
capitano. b)
Sottufficiali e
militari di truppa. Gerarchicamente i
primi si distinguono in: capo di 1ª classe, capo di 2ª classe, capo di
3ª classe, secondo capo, sergente; i secondi in: sottocapo, comune di
1ª classe e comune di 2ª classe. Sottufficiali e militari di truppa
fanno parte del personale del corpo equipaggi militari marittimi (CEMM)
ripartiti nelle seguenti categorie a loro volta suddivise in specialità:
marinai, segnalatori, cannonieri, elettricisti, specialisti direzione tiro,
istruttori di educazione fisica, aiutanti, carpentieri, radiotelegrafisti,
siluristi, torpedinieri, palombari, meccanici, furieri, infermieri, fuochisti,
musicanti, trombettieri, portuali.
"La marina da guerra" di Alessandro Michelagnoli