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Maresciallo.

(dal francese maréchal). St. - Nei Regni barbarici, titolo attribuito al capo supremo delle scuderie regie e, in epoca successiva, agli alti dignitari di corte. Dopo il periodo carolingio, a tale incarico venne attribuito un prestigio sempre minore. In seguito venne affidato un territorio (il maresciallato) ad ogni m., che poté inoltre esercitare il comando delle truppe sia in tempo di pace che in caso di guerra. Nominati in Francia in grande numero, i m. svolgevano uffici e avevano competenze diverse, distinguendosi in m. dell'host, di campo, di battaglia, m. generale di Francia, degli alloggiamenti, ecc. Nel 1627 Richelieu affidò ai m. una giurisdizione particolare, con il potere di giudicare gli ufficiali implicati in questioni d'onore. Soppressa nel 1793 dalla Convenzione, la carica fu reintrodotta da Napoleone nel 1804, che però privò i m. dell'Impero della competenza militare. Il grado di m., al quale la Restaurazione aveva nuovamente affidato incarichi anche di tipo militare, non fu più assegnato fino alla prima guerra mondiale. ║ In Germania, alla corte del Sacro Romano Impero, quella di m. costituì, sin dai tempi di Ottone I, una delle cariche più elevate spettante allora al duca di Sassonia, congiuntamente a quella di portaspada. Sull'esempio della corte imperiale, la dignità venne introdotta anche dai principi tedeschi (Hofmarschall e Landmarschall). Nell'Impero austro-ungarico, durante il regno di Francesco Giuseppe, fu chiamato Landmarschall il presidente dei Landtage nella Bassa Austria, in Boemia e in Galizia. Nel Regno di Sicilia il grado fu istituito da Carlo I d'Angiò, mentre in Piemonte il m. di Savoia fu reso permanente nel 1430. • Mil. - Grado supremo della gerarchia militare in Francia, Germania, Italia. ║ Grado più elevato della gerarchia militare dei sottufficiali, sia dell'esercito che dell'aeronautica, a sua volta distinto in m. ordinario, capo, maggiore, aiutante. Nell'esercito italiano il m. ha il comando di un plotone o particolari mansioni d'ufficio. • Mar. - Nel linguaggio corrente della marina militare, sottufficiale di grado superiore a quello di secondo capo. • Encicl. - Il grado di m. viene attribuito a vita ai generali che abbiano avuto il comando di un esercito o di un fronte o che si siano distinti in caso di guerra. In Italia il grado di m. venne istituito solo nel 1906; il Fascismo introdusse poi i gradi di m. dell'esercito, concesso fra gli altri a Badoglio, e di m. dell'aria, del quale fu insignito Balbo. Dal 1938 al 1943 Mussolini e il re ebbero il titolo di Primo m. dell'Impero. ║ M. del conclave: dignitario laico della corte pontificia, al quale viene affidata la custodia del conclave. Si tratta di una carica ereditaria, attribuita ad una famiglia di nobili romani.