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Marduk.

Dio della città di Babilonia e, dalla nascita dell'Impero babilonese, di tutta la Mesopotamia. È rappresentato con indosso una lunga veste a balze e, sulla testa, la tiara a corni caratteristica della Mesopotamia o una tiara cilindrica sovrastata da penne. Il suo simbolo è il muskussu, un drago con il corpo ricoperto di squame, zampe di leone, artigli d'aquila, pungiglione di scorpione. Come il sovrano di Babilonia univa sotto il suo governo le città mesopotamiche, così M. univa sotto il suo dominio gli dei delle città mesopotamiche e l'universo. L'Enuma elish, il poema della creazione, narra che, prima dell'avvento di M., gli dei erano minacciati da forze del Caos, la dea Tiamat e il marito Kingu, capo di un esercito di demoni-mostri. Dopo aver ucciso Tiamat, M. sacrificò Kingu, fu proclamato re e si fece cedere dagli altri dei i loro poteri; in questo modo poté ristabilire l'ordine, creare il cielo e la terra, dividendo in due parti il corpo di Tiamat, e dare origine all'uomo. A partire dal II millennio a.C., cioè dalla I dinastia babilonese, fino alla caduta del Regno dei Caldei nel 538 a.C. il suo culto si diffuse ovunque entro i confini delle civiltà mesopotamiche.