Voce sanscrita: cerchio. Simbolo religioso tra i più antichi
dell'umanità. Presenti presso tutti i popoli e in tutte le
civiltà, i
m. rivestono una grande importanza nella pratica del
culto, poiché il loro centro contiene di solito una figura di altissimo
valore religioso. I più belli, elaborati e artisticamente pregevoli, sono
i
m. orientali, in particolare quelli del buddhismo tibetano. Grande
valore viene attribuito ai simboli
m. nelle varie civiltà. Nello
yoga tantrico, le figure
m. erano scelte come strumenti di
contemplazione. Anche i
m. più semplici presentano un disegno
estremamente complesso e sono delimitati all'esterno da un cerchio, indicante
l'accesso alla sfera della conoscenza. Il
m. è, di fatto, un
cosmogramma, rappresenta cioè l'universo intero nel suo schema
essenziale. Proiezione geometrica del mondo, esso assume anche un profondo
significato personale. Infatti, al di là del suo significato cosmico
presenta un significato psichico (psicogramma), di unità della coscienza,
tendente a scoprire il principio ideale delle cose. Così, il punto
luminoso posto nel centro può sia raffigurare e simboleggiare il centro
dell'universo sia il centro della vita, la coscienza, dalla quale si irradiano
le facoltà psichiche. In origine il
m. veniva disegnato per terra,
su una superficie consacrata, con riti appropriati, e per tracciare le linee e
disegnare le figure si adoperavano di solito polveri di diversi colori. In
età posteriore i
m. cominciarono a essere disegnati anche su tela
e in rappresentazioni pittoriche, con lo scopo di concentrarsi su di essi.
Ricchi di simbolismo, per quanto tra loro dissimili, i
m. presentano una
struttura caratteristica. I vari elementi figurativi sono infatti tutti riferiti
a un centro e contenuti entro un cerchio o un poligono, simboleggiante la
totalità. Molti hanno forma di fiore o di ruota. Anche per i cristiani,
il
m. rappresenta un importante simbolo religioso e numerosi sono
soprattutto i
m. cristiani medioevali. In essi Cristo è
generalmente raffigurato nel centro del cerchio, con i quattro evangelisti o i
loro simboli nei quattro punti cardinali. • Psicol. - Particolarmente
interessanti sono gli studi dedicati ai
m. da C.G. Jung, con riferimento
a quelli disegnati spontaneamente, senza alcuna influenza esterna, dai suoi
pazienti. Il fatto che i
m. disegnati dai pazienti di Jung fossero
l'espressione di immagini vissute interiormente, confermerebbe la tesi secondo
cui essi esprimerebbero una precisa esigenza spirituale dell'umanità.
L'esigenza di trasformare il caos in cosmo. Pur non avendo il grado di
perfezione dei
m. orientali, quelli disegnati spontaneamente vengono
interpretati come un'esigenza di creare un ordine interiore. Pertanto, i
m. disegnati dai pazienti di Jung, poggiano sulle stesse premesse
psichiche e si presentano perciò costruiti secondo le stesse leggi
dettate dall'esigenza di conciliare i contrasti tra realtà interna e
realtà esterna.