Zool. - Classe di vertebrati comprendente gli animali più evoluti nel
regno animale, alla quale appartiene anche l'uomo; le loro caratteristiche
peculiari sono quelle di allattare i piccoli mediante ghiandole mammarie, la
presenza di peli e di speciali ghiandole cutanee. Solo alcune specie di sirenidi
e di cetacei, vivendo sempre nell'acqua, non presentano peli. La presenza del
pelo ha essenzialmente la funzione di riparare l'animale dal freddo in quanto i
m. hanno una temperatura interna costante (36-41 °C). Sono
cioè animali
omeotermi, con una temperatura corporea indipendente
da quella dell'ambiente (ad eccezione di alcune specie come quella
dell'ornitorinco). Il calore è assicurato da un intenso metabolismo e da
un sistema circolatorio molto evoluto: i
m. presentano infatti una
circolazione doppia e completa che prevede una netta separazione del sangue
venoso da quello arterioso e un cuore a quattro cavità. Questo non toglie
il fatto che la temperatura interna possa scendere notevolmente nei
m.
che cadono in letargo (come gli orsi, i tassi o i pipistrelli). Il sistema di
termoregolazione è assicurato da una rete di ghiandole sudoripare
presenti nella pelle dei
m. Ghiandole cutanee sono anche le ghiandole
mammarie, normalmente di tipo acinoso, riunite in mammelle che sboccano nei
capezzoli. Di numero vario, le mammelle sono poste nella parte ventrale del
corpo della femmina. Le ghiandole mammarie secernono il latte, il primo
nutrimento del cucciolo e del neonato, nel caso dell'uomo. Quasi tutti i
m. sono
vivipari (ad eccezione dei monotremi che sono ovipari):
presentano sessi separati, con testicoli (per lo più esterni, in alcuni
interni) e organo copulatore erettile, nel maschio; nella femmina si riscontrano
ovari pari, ovidotti, tube, utero (pari o impari, diviso o indiviso) e vagina
impari (eccetto i marsupiali). La femmina produce delle uova che vengono
fecondate nelle vie genitali a seguito dell'accoppiamento. Dopo un periodo di
gestazione, la cui durata varia a seconda della specie, l'embrione si sviluppa
all'interno del corpo materno e quando viene alla luce è completamente
dipendente dall'adulto (in genere è la femmina che accudisce la prole,
fino al suo completo svezzamento). Il numero dei figli per ogni parto è
variabile: da uno (nel caso delle scimmie, o dei pipistrelli) a una ventina (per
i topi). I
m. conservano alcuni caratteri generali degli anfibi e dei
rettili dai quali derivano: colonna vertebrale che in genere si prolunga nella
coda; due paia di arti sostenuti da cinti (scapolare e pelvico), una gabbia
toracica ed infine una testa che presenta una scatola cranica molto sviluppata.
La conformazione dello scheletro, comunque, è molto diversificata a
seconda delle specie ed è in funzione del modo di muoversi e di
procacciarsi il cibo: ad esempio, nei marsupiali gli arti posteriori sono molto
lunghi per consentire il salto; nei
m. acquatici le ossa si sono
accorciate contribuendo a migliorare l'assetto idrodinamico dell'animale; nelle
giraffe, le vertebre cervicali sono molto sviluppate per consentire di nutrirsi
delle alte acacie. In alcuni
m., in rapporto al genere di vita, gli arti
sono profondamente modificati (pinne dei cetacei, ala con patagio dei
chirotteri). In particolare, la lunghezza e la conformazione degli arti varia a
seconda del tipo di locomozione. Le dita possono essere cinque o presentarsi in
numero ridotto fino a due. A seconda che i
m. appoggino al suolo la
pianta, le dita o solo le unghie, vengono detti
plantigradi, digitigradi,
unguligradi. Le caratteristiche della dentatura, il numero e la forma dei
denti variano in rapporto al regime alimentare. L'apparato digerente consta
della bocca con lingua, denti e ghiandole salivari, di faringe, esofago, stomaco
e intestino che si apre all'esterno con l'ano e le ghiandole del fegato e del
pancreas. In tutti i
m. la cavità orale si affaccia all'esterno
tramite labbra mobili, carnose (ad eccezione dei monotremi che sono provvisti di
becco corneo). L'apparato respiratorio è costituito da laringe, trachea,
bronchi, bronchioli e polmoni. È importante sottolineare quanto sia le
specie terrestri che quelle acquatiche respirino attraverso i polmoni.
L'apparato escretore consta di reni, ureteri e vescica urinaria. Sviluppati sono
gli organi di senso tattili, uditivi, gustativi, olfattivi e visivi: la maggiore
sensibilità dell'uno sugli altri dipende e varia da specie a specie. Per
esempio, i pipistrelli si orientano attraverso un sistema uditivo
raffinatissimo; nei canidi troviamo un organo di senso particolarmente
sviluppato, mentre nei cetacei l'olfatto risulta essere estremamente
rudimentale. In genere socievoli, i
m. hanno una vita la cui durata
sembra aumentare in rapporto alle dimensioni e al peso delle varie specie:
l'animale più longevo sarebbe l'elefante (120 anni), seguito dall'uomo
(80 anni) e dalle scimmie antropomorfe (75 anni), mentre i meno longevi sono i
piccoli roditori e gli insettivori. • Paleont. - Nella storia
dell'evoluzione terrestre, i
m. sono tra le ultime grandi famiglie
arrivate sulla superficie del nostro pianeta. Comparsi sulla Terra nel triassico
superiore, evolutisi lentamente nel mesozoico, hanno conosciuto uno sviluppo
decisivo all'inizio del terziario. L'origine dei
m. va ricercata tra i
rettili terapsidi, un gruppo di rettili comparsi alla fine del paleozoico. Tra i
primi
m. ad apparire sono stati i monotremi. Dei
m. si conoscono
attualmente circa 5.000 specie differenti.
Babbuini
Esemplari di bufalo
Un cammello
Cavalli al pascolo
Un puma
Primo piano di foca
Gatto europeo grigio
Un gorilla
Esemplari di giraffa