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Quartana). Med. - Malattia infettiva che colpisce l'uomo e altri
animali provocata da protozoi del genere
Plasmodium e trasmessa dalla
puntura della zanzara femmina
Anopheles o per trasfusione di sangue
infetto. Geograficamente è diffusa nei Paesi tropicali e subtropicali
(Asia, Africa, America Latina); in Europa e negli Stati Uniti sono frequenti
casi di "
m. d'importazione" contratta da viaggiatori provenienti dai
tropici. Si calcola inoltre che i casi di
m. siano nel mondo, ogni anno,
200 milioni. Le specie che colpiscono l'uomo sono quattro: il
Plasmodium
vivax, che provoca la terzana; il
Plasmodium malariae, causa della
quartana; il
Plasmodium falciparum, che dà luogo alla terzana
maligna; il
Plasmodiumi ovale, che provoca la terzana ovale,
relativamente rara e lieve. Il ciclo biologico dei parassiti è
caratterizzato da una fase sessuata, che si verifica nella zanzara, e da una
fase asessuata, che coinvolge i Vertebrati e quindi anche l'uomo. In
particolare, in seguito alla puntura dell'anofele nel sangue dell'uomo vengono
messi in circolo i plasmodi, che raggiungono il fegato e la milza, penetrano poi
negli eritrociti dove si riproducono asessualmente raggiungendo anche grandi
dimensioni. Dapprima compaiono nei globuli rossi, sotto forma di anelli; dopo
numerose divisioni, le cellule figlie, i merozoiti, riempiono la cellula, che si
rompe mettendo in libertà i merozoiti che invadono altri globuli rossi.
Questo ciclo si ripete finché alcuni globuli si ritrovano pieni di forme
sessuate, che si sviluppano dal merozoiti. Le forme sessuate, i gametociti, non
si moltiplicano e non danno lisi della cellula. Il ciclo può continuare
solo se una zanzara li ingerisce succhiando il sangue dell'ospite. Nello stomaco
della zanzara avviene la fecondazione che dà luogo all'oocinete, che si
incista sulla superficie esterna dello stomaco producendo migliaia di cellule
figlie dette sporozoiti. Gli sporozoiti migrano nelle ghiandole salivari e se
sono iniettati in un ospite umano danno luogo al ciclo asessuato. Il periodo di
incubazione varia dai 13-15 giorni del vivax e dell'ovale, ai 9-12 del
falciparum ai 28-30 del malariae. I sintomi comuni a tutte le forme di
m.
sono brividi, febbre, cefalea violenta, dolori muscolari, splenomegalia e
anemia. Il carattere distintivo della malattia è l'accesso febbrile
periodico, che interviene a intervalli regolari (ogni 48 ore nelle terzane e
ogni 72 nella quartana), tranne che nella forma da
falciparum. Il tipico
attacco comprende uno "stadio freddo" che dura 20-60 minuti, con brividi
violenti, seguito dallo "stadio caldo" con febbre fino a 42°C che dura 3-8
ore, e infine dallo stadio di sudorazione con defervescenza. La forma da
falciparum è la più grave, e determina la tendenza dei
globuli rossi ad agglutinare, con conseguente blocco del circolo capillare. La
febbre non è così regolare, essendo il ciclo maturativo del
protozoo molto spesso sfasato. Le complicanze più temibili di questa
forma sono dovute all'elevata numero di parassiti concentrati nei vari organi
che determinano il blocco del circolo cerebrale, con emiplegia, il blocco del
circolo viscerale, con dolori addominali e melena, e attacchi sincopali. Inoltre
la
m. da falciparum può portare anche a forme di
m.
perniciosa, tra le quali la più grave è la perniciosa comatosa
che ha esito mortale. La diagnosi di laboratorio si fa con l'esame del sangue
periferico al microscopio, con cui si identificano i parassiti all'interno dei
globuli rossi. La terapia d'urgenza si avvale soprattutto dei sali di chinina,
specialmente nella terzana maligna. Superata la fase acuta si ricorre ad altri
farmaci efficaci quali l'atabrine, la clorochina, l'amodiachina, la mepacrina,
la pirimetamina e la primachina. I provvedimenti di ordine preventivo consistono
nella bonifica e nel prosciugamento degli acquitrini delle zone infestate.
Esistono anche molti insetticidi persistenti, preparati antilarva (come il verde
di Parigi) e repellenti da applicarsi sulla pelle.