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Maltosio.

Chim. - Disaccaride destrogiro che si può estrarre dal malto, o orzo germogliato, in cui si origina, per scissione dell'amido, in seguito all'azione del fermento diastatico. Il m. è suscettibile di ulteriore scissione se posto a contatto con maltasi, che lo trasforma in due molecole di glucosio. Si presenta in cristalli incolori, solubili in acqua e alcool; si usa come agente dolcificante: è il principale costituente zuccherino degli estratti di malto e di sciroppi di maltosio usati nell'industria della birra nella panificazione, nell'industria dolciaria e in varie altre industrie. Nell'organismo umano si forma m. durante i processi digestivi, a partire dall'amido e dal glicogeno contenuti negli alimenti, per azione di due particolari enzimi: la ptialina della saliva e l'amilasi del succo pancreativo. Nell'intestino il m. viene poi idrolizzato a glicosio dalla maltasi, contenuta nel succo enterico.