Stato (315,6 kmq; 400.000 ab.) dell'Europa meridionale, costituito dall'omonimo
arcipelago a Sud della Sicilia, nel Mediterraneo centrale. Comprende le isole di
Malta (246 kmq), Gozo (61 kmq) e Comino (2,8 kmq). Capitale: La
Valletta. Ordinamento: Repubblica; la Camera dei rappresentanti è eletta
a suffragio universale in collegi uninominali, per la durata di 5 anni. Moneta:
sterlina maltese. Lingue ufficiali: inglese e maltese. Religione: cattolica;
presenti anche diversi gruppi protestanti.
GEOGRAFIAL'arcipelago
maltese è costituito da un basamento di sedimenti marini terziari sopra il
quale affiorano calcari del Miocene, cui si sovrappongono argilla, marne e arenarie.
I rilievi sono costituiti da altopiani calcarei e da ondulazioni collinari.
Nell'isola di
M. la sponda sud-occidentale è ripida e scoscesa, priva di
approdi, mentre la costa nord-orientale offre una successione di insenature,
fra cui le baie di Mellieha e di San Paolo e la Marsa Scirocco. Hanno uno
sviluppo notevole, grazie alla presenza di rocce calcaree fessurate, i fenomeni
carsici sotto forma di doline e caverne. L'idrografia è rappresentata da brevi
corsi d'acqua che scorrono in ripidi solchi scavati nei terreni calcarei. Il
clima è mediterraneo, con inverni miti ed estati calde e asciutte; le piogge
sono molto scarse.
Cartina di Malta
ECONOMIA
Nonostante la mancanza di risorse e la tardiva affermazione dell'industria
(che è cresciuta nei settori cantieristico, elettronico, informatico, farmaceutico e
degli strumenti di precisione), negli ultimi decenni le conquiste maltesi in ambito
economico sono state notevoli: il turismo e le attività finanziarie rappresentano
le attività principali dell'arcipelago. L'agricoltura (cereali, ortaggi, patate,
uva, fiori in serra) impiega meno del 3% della popolazione attiva. L'allevamento
bovino, ovino e caprino è abbastanza fiorente. Gozo è conosciuta per l'artigianato
dei merletti a tombolo. Dal 1989
M. si pone come centro finanziario
off-shore.
STORIAM. fu
colonizzata dai Fenici e, poi, dai Cartaginesi; subito l'influsso dei Greci in
Sicilia, fu conquistata dai Romani nel 218 a.C. e unita alla provincia di
Sicilia. Il capoluogo, Melita, sorgeva nell'attuale Città Vecchia; fu
municipio in età imperiale. Nella baia poi detta di San Paolo fece
naufragio (58 d.C. circa) San Paolo. Nel IV sec. fu attribuita
all'Impero d'Oriente; preda dei Vandali e poi dei Goti, fu infine riconquistata
a Bisanzio da Belisario nel 533. Occupata dagli Arabi ai primi del IX sec., fu
sottomessa ben presto al governo musulmano della Sicilia, che vi tenne un
governatore. Il dominio musulmano durò sino al 1091, quando fu occupato
da Ruggero il Normanno; i musulmani però furono espulsi da
M. solo
nella prima metà del XIII sec. Nel 1266 passò sotto il dominio
angioino, e nel 1283 sotto quello aragonese.
M. ebbe un proprio
ordinamento comunale dal XIV sec. Nel 1530,
M. fu concessa da Carlo V
all'Ordine di San Giovanni. Nel 1551 Sinan Pascià tentò di
occupare
M. ma, avendo incontrato resistenza, sbarcò a Gozo dove
riuscì a sopraffare i difensori. Il conflitto ebbe il suo apice nel
grande assedio che i Turchi di Solimano II al comando di Mustafà
Pascià posero all'isola nel 1565. Mustafà Pascià fu infine
sconfitto a Pietranera. Falliti i rari tentativi di riconquista da parte dei
Turchi,
M. però ebbe a soffrire della politica accentratrice
dell'Ordine, che venne intaccando sempre più i privilegi della
comunità. Il dominio dell'Ordine fu spazzato via dalla conquista francese
(giugno 1798) nel corso della spedizione di Napoleone in Egitto e i Cavalieri
non tornarono più a
M. L'impresa assunse grande importanza dal
punto di vista politico-strategico, perché l'Inghilterra decise di
insediarvisi per assicurarsi il controllo del Mediterraneo centrale. Infatti nel
corso della guerra della seconda coalizione, Nelson pose l'assedio all'isola
(1800); i Francesi resistettero fino al settembre 1801, quando dovettero
capitolare.
M. passò definitivamente all'Inghilterra per il
trattato di Parigi del 1814. Nel corso della seconda guerra mondiale il porto
della Valletta fu il centro di difesa delle posizioni britanniche nel
Mediterraneo. Nel porto di
M., il 29 settembre 1943, a bordo della
corazzata Nelson fu firmato l'armistizio fra l'Italia e gli Alleati. Il processo
di decolonizzazione si compì in due tappe: il 21 novembre 1964 fu concessa
l'indipendenza nell'ambito del Commonwealth e il 13 dicembre 1974 fu proclamata
la Repubblica di
M. Il nuovo Governo maltese, guidato dal 1971 dal laburista
Dominique (Dom) Mintoff, si mosse dapprima nell'ambito dei Paesi non allineati
(1975-76), per tentare in seguito un avvicinamento ai membri della Cee.
La riconferma elettorale di Mintoff (ottobre 1976) e la stabile situazione
economica del Paese permisero al premier di proseguire le operazioni diplomatiche
avviate fino a quel momento; in quest'ottica vanno considerati i tentativi
di allacciare duraturi rapporti internazionali con i Paesi arabi (Libia
in particolare) e la Cina, senza per questo incrinare i legami con le
Nazioni europee. Tali rapporti vennero rinsaldati nel 1979, data del
totale affrancamento di
M. dalla Gran Bretagna. In tale occasione
Mintoff rilanciò alla Francia, all'Italia, alla Libia e all'Algeria la
proposta di una politica di scambi. In politica interna nel 1981 si ebbe
la terza vittoria dei laburisti di Mintoff e l'elezione alla presidenza
della Repubblica di Agatha Barbara (1982-86), cui sarebbero successi Paul
Xuereb (1986-89), Vincent Tabone (1989-94), Ugo Mifsud Bonnici (1994-99), Guido
de Marco (1999-2004), Edward Fenech-Adami (dal 2004). Nel 1984 Mintoff cedette
la carica diprimo ministro a Carmelo Mifsud Bonnici, mantenendo però la
presidenza del Partito laburista. Primo atto della politica del nuovo premier
fu la dichiarazione di voler riprendere le relazioni con l'Italia, la Santa
Sede e la CEE. Nel 1987 il Partito laburista venne sconfitto dai nazionalisti
di Edward Fenech-Adami, che ricoprì la carica di primo ministro fino al 1996.
In quegli anni il Paese si avvicinò ulteriormente alla Comunità Europea,
anche se continuarono a essere mantenuti buoni rapporti con la Libia
(nel 1990 fu rinnovato il trattato di amicizia e reciproca collaborazione
del 1984). Dopo una breve parentesi laburista (1996-98), durante la quale
M.
fu retta dal premier Alfred Sant - fermo sostenitore della neutralità maltese,
che aveva basato la sua campagna elettorale sulla promessa che la richiesta di
ammissione all'Unione europea sarebbe stata ritirata -, nel settembre 1998 Adami fu
nominato nuovamente primo ministro. L'11 dicembre 1999 il Consiglio
dell'Ue inserì
M. nel primo gruppo di Paesi destinati a entrare
nell'Unione europea. Ufficialmente invitata ad aderire durante il vertice
di Copenaghen (11-12 dicembre 2002), l'8 marzo 2003
M. indisse
un referendum che vide il 53,6% dei votanti favorevole all'adesione
all'Ue. Il 12 aprile si svolsero elezioni legislative anticipate al fine di
confermare il risultato, contestato dall'opposizione, del referendum. Le votazioni
decretarono la vittoria del Partito nazionalista di Adami, sostenitore
dell'ingresso nell'Ue, che avvenne il 1° maggio 2004. Il 23 marzo 2004 venne
eletto primo ministro Lawrence Gonzi, che successe ad Adami, divenuto presidente
della Repubblica il 4 aprile. Il nuovo premier si pose l’obiettivo di conquistare
la fiducia del mercato internazionale, guidando un Paese privo di risorse naturali
e con un’economia modesta. Nel giugno 2004 si svolsero le consultazioni per il rinnovo
del Parlamento europeo terminate con la vittoria del Partito laburista che, con il
48% dei voti, superò il Partito nazionalista del primo ministro Gonzi, fermatosi al
39,7%. Nel luglio 2005 il Parlamento maltese ratificò la Costituzione europea.
ARTENumerosi
monumenti archeologici megalitici testimoniano la presenza nell'isola,
nell'età paleolitica e neolitica, di una popolazione di tipo
mediterraneo. I templi maltesi sono costruzioni di forma ellittica con una
facciata monumentale ad arco, al cui centro si apre l'entrata. Essi venivano
eretti con grandi lastre e blocchi di pietra accuratamente squadrati e rifiniti,
decorati con fregi e motivi ornamentali. Nei templi di Gigantija, di Hagiar Kim,
di Hal Tarxien sono stati ritrovati vasi e statuette di terracotta e di pietra
raffiguranti divinità della fertilità che si possono collegare al
culto mediterraneo di una "Grande Madre". La presenza romana è
documentata da alcune costruzioni tra cui si ricordano una villa con peristilio,
trasformata ora in museo, a Rabat e un edificio termale a Ramba (Gozo). Le opere
di Antonello da Saliba e Antonello Gagini presenti nella chiesa dei Minori a
Rabat testimoniano l'influsso siciliano nell'arte della seconda metà del
XV sec. Nel 1530, con l'insediamento dell'ordine dei cavalieri di Malta, l'isola
si inserì nella grande tradizione artistica italiana. La città di
La Vallette fu fondata dopo l'assedio musulmano del 1565. Essa venne fortificata
dagli architetti e ingegneri Francesco Loparelli di Cortona, Paolo Floriani di
Macerata, Maurizio Valperga di Torino. Nel XVI sec. il maltese Gerolamo Cassar
vi realizzò la concattedrale di San Giovanni, che conserva dipinti di
Mattia Preiti e un'importantissima tela del Caravaggio la
Decollazione del
Battista. A Cassar si devono anche i caratteristici "alberghi" delle varie
lingue dell'Ordine, in parte ricostruiti in epoca posteriore: l'albergo
d'Italia, l'albergo di Castiglia e quello di Provenza. Esempio notevole di
architettura civile è il settecentesco palazzo del Gran Maestro ove si
conservano dipinti, arazzi, maioliche. Si ricordano inoltre la chiesa del
Gesù del lucchese Francesco Bonamici con pitture di Mattia Preiti e
quella di San Francesco con dipinti del Preiti, del Battistello, di Romanelli.
Nella cittadina La Vittoriosa si possono ammirare imponenti opere di
fortificazione facenti parte di un blocco difensivo che comprendeva le
città di Cospicua e Senglea. Importanti sono inoltre la grandiosa chiesa
di San Lorenzo progettata da Lorenzo Gafà e il palazzo del
Sant'Uffizio.
Malta: Baia di Spinola
La Valletta: il porto Grande