Appartenente alla popolazione della Malesia. • Lett. - Sebbene già
intorno al 1300 si scrivesse in
m. con intendimenti letterari, le opere
pervenute o note non sono anteriori al XVI sec.; le più importanti
(annali di storia, raccolte di racconti moraleggianti) appartengono al XVI sec.
Accanto a questa produzione colta, che rivela chiaramente gli influssi arcaici e
indiani, il popolo possiede una copiosa letteratura narrativa e lirica,
quest'ultima nel noto schema del
pantum (quartina autonoma), che è
la più genuina e pregevole espressione dell'anima
m. Il
pantum consta di 4 versi, la cui lunghezza varia da 8 a 12 sillabe,
collegati dalla rima secondo lo schema a-b-a-b-; vi è quasi sempre un
distacco di significato fra la prima e la seconda metà. Nelle gare di
improvvisazione, formano serie (
pantum berkait) nelle quali i singoli
pantum, recitati dal concorrenti, ripetono almeno due versi del
pantum precedente. • Ling. - Per quanto riguarda la lingua, il
m. è la più importante del ramo indonesiano, in quanto,
dopo essersi diffusa nei secoli scorsi dalle sedi originarie (Malacca
meridionale e sud-occidentale) come lingua commerciale in uno spazio compreso
tra le coste dell'Indocina e quelle della Cina, nel 1945 ha costituito il nucleo
della
bahasa Indonesia, lingua ufficiale della Repubblica indonesiana,
essendo al riguardo pressocché irrilevante l'apporto lessicale del
giavanese, nelle 3 varietà (in procinto di scomparire) del
kransa
(lingua di cortesia),
ngoko (lingua verso gli inferiori) e
madya
(lingua fra pari grado sociale). Dopo essersi servita per secoli dei caratteri
arabi, oggi la lingua
m. si esprime molto bene con i caratteri latini
(salvo lievi divergenze nella grafia, secondo la trascrizione inglese o
olandese); come l'indonesiano è a grafia unica, governativa.