Azione magica tendente a danneggiare un nemico singolo o un gruppo di nemici. Si
tratta di una tipica pratica di magia nera, sulla base dell'attribuzione di
particolari significati alle forze che agiscono nel mondo, con la volontà
di valersene a proprio vantaggio e a danno del prossimo. Così, il rito
per provocare la pioggia può essere usato come
m. per invocare il
temporale contro il raccolto delle tribù nemiche o dei propri nemici
personali. Quanto poi all'azione diretta contro i nemici personali, innumerevoli
erano le azioni magiche previste valendosi unicamente della forza delle parole
usate per invocare il male o esercitando il
m. su una "parte" della
vittima o anche semplicemente su oggetti appartenenti alla persona destinata a
subire l'azione. Il
m. pertanto può essere eseguito su un ciuffo
di capelli, sulle unghie tagliate, su un pezzo di abito, sull'orma del piede,
ecc. Tali tecniche magiche, oltre che diffuse presso popolazioni di interesse
etnologico, sopravvivono largamente anche ai margini della moderna
società industriale, sia pure irrigidite in forme puramente esteriori.