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Magrezza.

L'essere magro. Scarsezza dei grassi di deposito e del tessuto muscolare dell'organismo, con conseguente diminuzione del peso corporeo di oltre il 15% rispetto ai valori teorici. Stato i cui sintomi sono rappresentati da atrofia del tessuto adiposo, del tessuto muscolare, del tessuto connettivo e di quello interstiziale. La m. può essere dovuta a fattori diversi: insufficiente apporto dietetico per cause socio-economiche o per anoressia (V.), deficiente utilizzazione degli apporti dietetici (malattie da malassorbimento, diabete, malattie delle ghiandole endocrine come il morbo di Basedow, il morbo di Addison, il morbo di Simmonds), atrofia primitiva del tessuto adiposo. I disturbi di cui si lamentano i magri dipendono dalla causa che ha provocato la malattia, dalla rapidità del dimagramento e anche dall'età. In generale gli ammalati accusano stanchezza, diminuzione della capacità lavorativa, sensazioni di vertigine e di freddo, disinteresse per quanto li circonda, abbattimento. Nei casi più gravi si hanno inoltre disturbi della potenza sessuale e delle mestruazioni; in casi estremi si può giungere fino alla cachessia (V.) e al coma cachettico, con esito mortale. Nella m. assai spesso l'alimentazione diventa secondariamente insufficiente, perché il bisogno di alimenti e la sensazione di sazietà sono così alterati che la quantità di cibo ingerito non ha più alcun rapporto con le necessità energetiche e metaboliche dell'organismo. ║ Terapia: il trattamento della m. è quasi esclusivamente sintomatico. Nelle m. da insufficiente apporto dietetico è necessario somministrare le quantità di alimenti indispensabili all'organismo; nelle m. causate da anoressia può essere utile rivolgersi a uno psicoterapeuta; nelle m. secondarie la cura si deve rivolgere alla correzione della malattia che ha causato il dimagramento.