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Magnitùdine.

Grandezza. • Astr. - Grandezza di una stella, che ne caratterizza la luminosità. Gli antichi ripartivano le stelle in sei classi e chiamavano di prima grandezza le più splendenti, di sesta le più deboli; questa classificazione è stata mantenuta, ma estesa alle stelle telescopiche e con l'introduzione delle classi negative per le stelle più luminose del cielo. Oltre a ciò si distinguono m. frazionarie benché soltanto la moderna fotometria fotoelettrica consenta di arrivare a una elevata precisione nella misura. ║ M. visuale di una stella: misura logaritmica dell'illuminamento provocato nella pupilla dalla luce stellare e misurato in rapporto all'illuminamento provocato da stelle campione osservate nelle stesse condizioni (trasparenza del cielo, altezza sull'orizzonte, ecc.). Se una stella invece di venire osservata visualmente viene fotografata, allora si considerano le m. fotografiche. Differiscono alquanto dalle precedenti perché la lastra fotografica è relativamente più sensibile alla luce blu che non l'occhio umano, e così vede le stelle blu più luminose e le stelle rosse più deboli dell'occhio. Il punto zero nella scelta delle m. visuali venne fissato convenendo di porre uguale a 2,12 la m. visuale della stella Polare. Il punto zero delle m. fotografiche è stato stabilito convenendo che la m. fotografica sia uguale a quella visuale per le stelle bianche. ║ M. apparente: m. definita come misura dell'illuminamento provocato sulla pupilla o sulla lastra fotografica. Essa dipende, ovviamente, oltre che dalla luminosità intrinseca della stella anche dalla distanza di questa. Per confrontare tra loro le luminosità intrinseche deve essere eliminato l'effetto della diversità di distanza e a questo scopo si usa determinare quale sarebbe la m. apparente dell'astro se, invece che della distanza a cui effettivamente si trova, fosse lontano da noi 10 parsec. A tale distanza fittizia si dà il nome di m. assoluta. Chiamando m la m. apparente, M quella assoluta e d la distanza si ha: M = m + 5 -5log d. La differenza fra la m. apparente e quella assoluta di una stella si chiama modulo di distanza. Il modulo m-M = 0 indica per definizione la distanza unitaria di 10 parsec. Il modulo di distanza m-M = 5 indica una differenza di intensità di 100 volte e quindi una distanza di 100 parsec. ║ M. bolometrica: si ottiene misurando con un bolometro la distribuzione di energia irradiata nella regione infrarossa dello spetto della sorgente. Con tale misura e con l'applicazione della legge di Stefan-Boltzmann si può calcolare la totale emissione di energia di una stella. Secondo una tale quantità, alla stella si dà una in bolometrica e la scala è stata predisposta in modo che per il Sole la m. visuale è uguale a quella bolometrica. Per quasi tutte le altre stelle la m. bolometrica è minore della m. visuale, cioè la maggior parte della loro energia irradiata si trova al di fuori della regione visibile come nel caso del Sole. La conoscenza della m. bolometrica è necessaria per avere la temperatura efficace di un astro la cui conoscenza è particolarmente importante per ricerche di ordine fisico. Purtroppo l'opacità dell'atmosfera terrestre rispetto a molte lunghezze d'onda impedisce di misurarla direttamente e il passaggio da una luminosità misurata a una bolometrica è un problema particolarmente difficile, che non è stato ancora risolto in maniera soddisfacente. ║ M. integrale: si dà questo appellativo alla m. di un sistema stellare considerato nel suo complesso e non stella per stella.