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Maggese.

Che riguarda il mese di maggio, che si produce in maggio. • Agr. - Pratica agricola attuata per ripristinare le condizioni favorevoli di un terreno dove queste siano compromesse a causa di avversità meteorologiche o di errata conduzione dei lavori colturali. Il m. consiste nella eliminazione delle erbacce e degli agenti patogeni da coltivati, raggiungendo lo scopo di migliorare le proprietà fisiche del terreno, facilitando l'attività della microflora e l'accumulo di acqua nel terreno. Infatti il terreno non essendo coltivato e neppure invaso da malerbe, si arricchisce d'acqua in quanto non esiste alimentazione idrica, né traspirazione: inoltre le perdite di acqua dovute all'evaporazione sono minime date le colture superficiali. Il m. viene distinto in m. totale e m. verde. Nel primo, detto anche tipico, nero, nudo, il terreno resta incolto per un anno e la sua lavorazione consiste nel rompere le stoppie seppure in maniera superficiale prima del periodo di siccità. La seconda lavorazione è più in profondità e viene effettuata prima del periodo delle piogge. Il m. verde, detto anche mezzo m., presuppone che il terreno rimanga non coltivato per la durata di una sola stagione. Oggi il m. totale ha perso parte della sua importanza con la scoperta di coltivazioni resistenti alla siccità, e che permettono quindi al terreno di non rimanere improduttivo per un anno. Il m. ha perso del tutto la sua importanza nei Paesi a clima umido, ma resiste ancora nei Paesi con clima caldo-arido. Il motivo è facilmente spiegabile in quanto per la carenza idrica in questi Paesi, il m. rappresenta il mezzo più efficace per combattere la mancanza di umidità del suolo.