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Macrografìa.

Operazione eseguita con diversi metodi su pezzi metallici lavorati allo scopo di rendere visibili tutte quelle particolarità che possono dare un'idea delle imperfezioni di lavorazione o di fusione. Uno dei metodi più comuni consiste nell'immergere il pezzo da esaminare, preventivamente pulito e sgrassato, in una soluzione acida speciale (acido cloridrico e cloruro di rame o acido solforico al 20% in acqua); al termine dell'immersione, operata a 40° o 60° il pezzo accuratamente pulito, se viene sottoposto ad osservazione, aiutandosi magari con una lente d'ingrandimento, lascia intravedere la sua struttura, le inclusioni, l'orientamento della fibra. Altro metodo è quello per impressione diretta, consistente nell'appoggiare un pezzo in collaudo su una carta sensibile impregnata in una soluzione di acido solforico: in corrispondenza delle inclusioni si avrà un'annerimento che denoterà l'ubicazione esatta di esse e la loro entità. La tecnica moderna, che ha in passato frequentemente fatto ricorso alla m., specialmente per l'esame di parti di macchine particolarmente sottoposte a lavoro o ad usura (gambi di valvole per motori, pistoni, ganci, ecc.), si avvale ora di espedienti elettromagnetici ed elettronici, che permettono un più rapido esame, in modo particolare per pezzi costruiti in serie.