Regione (4.438 kmq; 328.230 ab.) dell'Italia centro-meridionale, delimitata
dall'Abruzzo a Nord, dal Lazio a Ovest, dalla Campania a Sud, dalla Puglia a
Sud-Est e bagnata a Nord-Est dal Mar Adriatico. Capoluogo: Campobasso.
Amministrativamente è divisa nelle due province di Campobasso e di
Isernia. • Geogr. - Il territorio della regione presenta una morfologia
piuttosto varia nonostante la scarsa estensione. Esso si stende dalla costa
adriatica alla dorsale appenninica, che comprende anche nel suo versante
tirrenico, fino agli alti bacini del Volturno e del Tammaro. I massicci
appenninici costituiscono il proseguimento dell'Appennino abruzzese, del quale
riprendono le caratteristiche, tranne la disposizione a catene parallele. I
rilievi più alti sono La Meta (2.241 m), il monte Miletto (2.050 m), il
monte Campo (1.745 m), il monte Capraro (1.721 m). La parte centrale della
regione è occupata da rilievi subappenninici, dai profili sempre
più arrotondati, quindi da rilievi collinari, che si abbassano
gradatamente fino alla pianura nelle vicinanze della costa. Questa è
generalmente alta e non offre la possibilità di sbocchi portuali, tranne
le zone deltizie del Trigno e del Biferno e il piccolo promontorio di Termoli.
Il territorio è percorso da diversi fiumi tributari del Mar Adriatico,
come il Trigno, il Fortore, il Biferno (l'unico dei maggiori fiumi del
M.
che scorra interamente nel territorio della regione); tributari del Mar Tirreno
sono invece il Volturno e il Tammaro, che scorrono della regione solo per una
piccola parte del loro percorso. Tutti i fiumi molisani presentano un regime
torrentizio, poiché risentono della forte irregolarità delle
precipitazioni. La varietà del paesaggio molisano spiega le sensibili
differenze climatiche della regione. Nella zona costiera il clima è
tipicamente marittimo, con temperature sempre miti e scarsa escursione termica;
l'interno presenta un clima di tipo continentale, con ampia escursione termica,
intense precipitazioni. • Econ. - L'economia molisana è basata
essenzialmente sull'attività agricola che, tuttavia, deve superare gravi
difficoltà d'ordine ambientale (presenza di terreni poco fertili, scarse
possibilità d'irrigazione, ecc.) e storico. Le coltivazioni più
diffuse sono quelle dei cereali (in particolare mais e frumento), della frutta
(soprattutto nelle zone litoranee), della vite, dell'olivo, del tabacco.
L'agricoltura è integrata dall'allevamento di bovini, che tuttavia resta
nel complesso piuttosto povero. Molto diffusa è la produzione artigianale
di antica tradizione, come la lavorazione del pizzo al tombolo, la tessitura a
mano, la produzione di ceramica e di terracotta. Sono presenti sul territorio
numerose piccole imprese (a carattere per lo più artigianale),
soprattutto nei settori alimentare, metalmeccanico, dei materiali da
costruzione, dell'abbigliamento, mentre sono ancora quasi del tutto assenti la
media e la grande industria. Piuttosto scarso è anche il turismo, sia
invernale sia estivo, ostacolato dalla mancanza di adeguate strutture e
dall'insufficienza della rete stradale e ferroviaria. • St. - Fra i primi
abitatori del
M. furono i Sanniti, dai quali la regione prese il nome di
Sannio. Nel VI sec. subì le devastazioni dei Goti (535-553), quindi venne
annesso al Ducato longobardo di Benevento (570). Quando questo venne diviso il
territorio fu ripartito fra diverse signorie feudali: la contea di Venafro
(964), di Larino (975), di Trivento (992), di Bojano, Isernia, Campomarino (XI
sec.). Appoggiato dai Normanni, nel frattempo insediatisi in Italia meridionale,
Rodolfo, signore di Bojano, riuscì ad imporsi sulle signorie vicine; nel
1144 un suo successore ottenne il titolo di conte e riuscì ad unificare
il territorio molisano, che si mantenne unito fino al Duecento, quando la contea
passò al conte di Celano. Aggregato alla Capitanata nel XVI sec., nel
1806 il
M. fu creato provincia autonoma. Durante la successiva
dominazione borbonica il
M. vide un progressivo peggioramento della
situazione economica, aggravatasi in seguito all'Unità d'Italia (1861). Unito
all'Abruzzo, il
M. fu costituito regione autonoma nel 1963. Il 31 ottobre 2002
la regione fu duramente colpita da un violento terremoto (8° della scala Mercalli)
che danneggiò 37 comuni in provincia di Campobasso, lasciando 10.000 senza tetto.
La scossa provocò il crollo di una scuola elementare nel piccolo centro di San
Giuliano di Puglia, che costò la vita a 29 persone (di cui 26 bambini).
• Arte - Numerosi ritrovamenti di epoca preistorica sembrano confermare che la
regione sia stata abitata fin dal Paleolitico. Molto interessanti sono i resti
italici (relativi alle popolazioni dei Sanniti, Pentri e Frentani) e quelli
risalenti all'età romana: il santuario di Pietrabbondante, l'anfiteatro e
i mosaici ritrovati a Larino, avanzi di un tempio e di alcuni mausolei a
Isernia, i resti di un anfiteatro a Venafro, la città romana di
Saepinum. Nonostante la perdita di numerosi monumenti, imputabile a
fattori diversi, il
M. conserva tuttora interessanti testimonianze
dell'attività artistica medievale, in particolare edifici religiosi in
stile romanico e gotico. A Campobasso, in particolare, si sono conservati
importanti chiese di fondazione medievale, oltre al castello Monforte, mentre la
parte bassa della città conserva edifici tardo-barocchi e neoclassici.
• Folcl. - Nonostante abbia subito inevitabili influssi dalla cultura
moderna, in particolare nell'ultimo secolo, il folclore locale è stato
tenacemente conservato dai molisani. Nella tradizione, nei costumi e negli usi
di questa regione troviamo diversi elementi provenienti dall'Europa orientale,
con la quale la regione ebbe antichi rapporti commerciali; ancora evidenti sono
inoltre gli elementi facilmente riconducibili ad influssi romani, come l'uso di
particolari tipi di calzature che richiamano da vicino i calzari romani.
Particolarmente forte è rimasto fino ad oggi il sentimento religioso, che
si manifesta nelle numerose processioni, alcune delle quali celebri (Venafro,
Larino, Capracotta), pellegrinaggi, sacre rappresentazioni, feste in occasione
di particolari ricorrenze (il Corpus Domini a Campobasso). Un ricco patrimonio
è costituito dalle danze e dai canti. Numerose sono anche le feste di
carattere profano e agricolo, come il Calendimaggio.
Cartina del Molise