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Melanoma.

Med. - Tumore cutaneo, benigno o maligno, che si forma dai melanociti della pelle, più raramente in sede extracutanea (intestino, mucose, occhio, ecc.). Può insorgere sia su cute sana che interessata da lesioni precancerose, ma anche su nevi preesistenti; le cause scatenanti non sono ancora del tutto note, ma sembra che tra gli elementi che ne favoriscono lo sviluppo siano fattori ereditari, traumi cutanei, esposizione alle radiazioni solari. Forme di m. benigni sono le pelosi, le efelidi piane, le lentiggini. I m. maligni possono avere aspetto scuro, a causa dell'accumulo di melanina al loro interno, forma emisferica con superficie liscia che spesso si trasforma in piaga (m. nodulare); oppure forma irregolare, di colore non definito, solitamente marrone, nero o rosa (superficial spreading m.). In rari casi, osservabili soprattutto negli individui anziani, può assumere l'aspetto di un piccolo nodulo che origina da una melanosi di Dubreuilh, di forma irregolare e colore variabile dal marrone scuro al nero. Il m. può provocare metastasi, interessando il sistema linfoghiandolare ma anche il fegato, i polmoni, il cervello e le ossa. La terapia, prevalentemente chirurgica, si basa sull'asportazione della neoplasia e degli eventuali linfonodi colpiti, ed è spesso accompagnata da chemioterapia, immunoterapia e radioterapia. La prognosi è relativa innanzitutto alla precocità della diagnosi, alla diffusione del m., all'età del soggetto, alla presenza o meno di metastasi. È molto importante un'azione preventiva, attraverso l'attenta osservazione dei nevi esistenti e di quelli di nuova formazione.