Regione (9.694 kmq; 1.456.625 ab.) dell'Italia centrale che si estende
dall'Appennino alla costa dell'Adriatico. Confina a Nord con l'Emilia Romagna e
la Repubblica di San Marino, a Ovest con la Toscana e l'Umbria, a Sud con il
Lazio e l'Abruzzo, ad Est si affaccia sull'Adriatico. Capoluogo: Ancona.
Amministrativamente è divisa in quattro province: Ancona, Pesaro-Urbino,
Macerata, Ascoli Piceno, Fermo. • Geogr. - In prevalenza collinare, il territorio
comprende la sezione settentrionale dell'Appennino centrale (umbro-marchigiano)
e le strette fasce pianeggianti alluvionali situate lungo il mare. L'Appennino
umbro-marchigiano è costituito da una serie di catene parallele che si
elevano progressivamente verso Sud, raggiungendo la massima altezza nei Monti
Sibillini (Monte Vettore, 2.478 m); l'altezza media non supera però i
1.500 m e le cime dei rilievi sono dominate da altopiani, mentre lungo i
versanti le acque di scorrimento hanno spesso dato origine a forre e gole (del
Furlo, della Rossa, di Frasassi, ecc.). La regione è attraversata da
numerosi corsi d'acqua (Foglia, Metauro, Esino, Chienti, Tenna, Tronto), spesso
disposti l'uno parallelamente all'altro, caratterizzati da regime torrentizio e
dalla scarsità di affluenti, fatta eccezione per il Metauro. Il clima
è relativamente mite e presenta scarse escursioni stagionali; le
precipitazioni si fanno progressivamente più abbondanti dalla costa verso
l'interno. • Econ. - Regione ad economia agricola fino agli anni
Cinquanta, le
M. hanno successivamente fatto registrare un calo degli
addetti al settore, dovuto non solo allo sviluppo industriale (per altro
iniziato con un certo ritardo rispetto al resto dell'Italia), ma anche alla
meccanizzazione e al progressivo esaurimento delle falde acquifere, sottoposte a
un intenso sfruttamento. Oggi la costruzione di nuovi invasi e quindi la
possibilità di estendere l'irrigazione consentono la coltivazione di
cereali, ortaggi, foraggi, barbabietole da zucchero, frutta, ulivi, viti.
Fiorente è l'allevamento suino e ovino e attiva la pesca nei porti-canali
di San Benedetto del Tronto, Fano, Civitanova. Modeste le risorse del sottosuolo
(zolfo, marmi). L'industria, attiva nei settori delle calzature, dei mobili,
degli elettrodomestici, della carta, dell'abbigliamento e delle costruzioni
navali, ha ricevuto nuovo impulso dal recente potenziamento degli impianti
idroelettrici. Il turismo balneare estivo ha un ruolo non trascurabile
nell'economia della regione. Il porto di Ancona è centro di notevole
traffico marittimo. • St. - Numerosi scavi archeologici condotti nelle
M. testimoniano che lo stanziamento umano nella regione ebbe inizio nel
Paleolitico inferiore e continuò ininterrottamente nelle epoche
successive. Sono stati infatti rinvenuti raschiatoi del Paleolitico inferiore,
utensili del Paleolitico superiore, oggetti e insediamenti del Neolitico,
necropoli del periodo di transizione dall'Età del Bronzo all'Età
del Ferro e della prima Età del Ferro. Abitata anticamente dai Piceni
all'interno e dai Galli Senoni sulla costa, nel III sec. a.C. la regione divenne
dominio dei Romani, che vi fondarono parecchie colonie e aprirono la via
Flaminia (220 a.C.). Nella seconda guerra punica fu teatro della battaglia del
Metauro, nella quale i Romani inflissero ai Cartaginesi una grave sconfitta. Nel
corso della guerra sociale Ascoli fu uno dei centri della resistenza degli
Italici. Nell'età di Augusto il territorio delle
M. fu diviso tra
la VI e la V regione (
Umbria e
Picenum); riunito nel 292 d.C. e
poi nuovamente smembrato, subì un ulteriore frazionamento alla caduta
dell'Impero d'Occidente, quando la parte settentrionale fu occupata dai
Longobardi e quella meridionale venne annessa alla Pentapoli, dominio
dell'Impero d'Oriente. Successivamente la regione fu ceduta da Pipino (752) e da
Carlomagno (774) alla Chiesa, che di fatto si era da tempo sostituita alla
debole autorità dello Stato; la cessione fu poi confermata dagli Ottoni.
Tra il IX e l'XI sec. ebbero origine le prime marche (di Camerino, di Fermo e
Ancona): per estensione il termine passò poi a indicare l'intera regione.
Successivamente nacquero signorie autonome (secc. XII-XIV) che portarono alla
formazione di innumerevoli piccoli Stati, fino a quando, nel 1354, il cardinale
Albornoz fu incaricato di ripristinare l'autorità della Chiesa. Dopo
quasi tre secoli di lotte contro i signori locali e le autonomie comunali, il
dominio della Chiesa si stabilizzò nei secc. XV-XVII. Conquistate in
seguito dai Francesi (1797), che consentirono il sorgere della Repubblica di
Ancona, poi unita alla Repubblica romana, le
M., tornarono possesso dello
Stato Pontificio nel 1815 e vi rimasero fino al 1860, quando vennero annesse al
Regno d'Italia. • Arte - Numerosi sono i monumenti di epoca romana, tra i
quali sono da ricordare in particolare l'arco di Augusto a Fano e quello di
Traiano ad Ancona. L'architettura romanica ha lasciato le sue tracce con le
chiese di Santa Maria di Portonovo, San Vittore delle Chiuse, Santa Maria di
Rambona, il duomo di San Leo e il battistero di Ascoli. Di stile gotico sono
invece le chiese di San Francesco ad Ascoli e di San Nicola a Tolentino. A
determinare l'aspetto artistico della regione è però soprattutto
l'architettura rinascimentale, con il palazzo ducale di Urbino, la Santa Casa di
Loreto, il palazzo ducale di Pesaro, il palazzo della Signoria a Iesi, la rocca
di San Leo. Tra i pittori che hanno lasciato testimonianza della loro
attività nelle
M. sono da ricordare Bramante e Raffaello,
originari della regione, Giambellino, Lotto e Tiziano. Notevole lo sviluppo
della ceramica, con le fabbriche di maiolica di Pesaro, Urbino, Castel
Durante.
Cartina delle Marche
Vista del porto di Ancona
Ascoli Piceno: S. Emidio alle Grotte
Pesaro: scorcio sul mare
Urbino: il palazzo ducale