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Libro.

(dal latino liber). Il termine si riferisce propriamente allo strato interno della corteccia di alcune piante, che sembra venisse utilizzato dagli antichi per scrivere. Da qui deriva l'accezione comune di insieme di fogli manoscritti o stampati e uniti, con una successione logica, in volume. • St. - Nell'antichità vennero usati diversi materiali come supporto alla scritture. Fino a noi sono giunti testi indiani scritti su foglie di palme; resti di tavolette di argilla usate dagli Assiri e Babilonesi; dagli ebrei rotoli di cuoio; tavole di legno incise, poi sostituite dalla seta, in uso presso i cinesi. Piccole tavole di legno, unite a formare dei libretti, furono usate anche da Greci e Romani; potevano essere unite a due a due (diptycha) o in numero superiore (polyptycha) e venivano comunemente chiamate codices. L'uso del papiro si fa risalire al III millennio, specialmente in Egitto, dove veniva coltivato il Cyperis papyris e dal cui fusto si ricavava il foglio. Il l. di papiro era costituito da una striscia di carta, alta mediamente dai 10 ai 20 cm e lunga da 6 a 10 m, che veniva arrotolata (di qui il termine volumen) intorno a un cilindro d'osso o di legno e fissata a uno dei margini del papiro. Solo dopo il III sec. d.C. il l. di papiro cominciò a essere composto da fogli riuniti tra loro; ma ormai la pergamena, così chiamata dalla città di massima produzione, Pergamo, aveva preso il sopravvento. Originariamente anche i l. su pergamena erano conservati arrotolati, ma in seguito furono costituiti da fogli piegati in forma rettangolare o quadrata (codex), con scrittura sino a quattro colonne e senza numerazione di pagine (III-IV sec. d.C.). I codici venivano scritti a mano con pennelli o penne dagli inchiostri colorati. In Occidente i principali centri di produzione furono i monasteri e, dal XIII sec., le grandi università. Il lungo e costoso lavoro degli amanuensi fu sostituito dalla xilografia, incisione in rilievo di pezzi di legno che permettevano la stampa dopo l'inchiostrazione. Questo procedimento, già noto in Oriente a partire dall'VIII sec. a.C., si diffuse in Europa intorno alla fine del XIV sec. Tuttavia, l'incisione xilografica mal si prestava alla riproduzione di testi lunghi e in un numero elevato di copie. L'invenzione dei caratteri mobili, realizzata da Gutemberg nel 1440 e perfezionata da Schöffer, segnò l'ultimo stadio dell'evoluzione del l. Il più antico saggio di stampa a caratteri mobili in Italia fu una grammatica latina, realizzata nel 1465 a Subiaco dai tedeschi Sweynheym e Pannartz. Da allora la stampa si diffuse in tutta Europa, in caratteri pregevoli anche se spesso effettuata con mezzi estremamente semplici. Nel Cinquecento, soprattutto per i contatti con l'arte rinascimentale, il l., ancora stampato su carta spessa senza frontespizio, si perfezionò e l'Italia conquistò un'indiscussa superiorità nel campo tipografico grazie ai Manuzio, Blado, Giunta, Giolito, Torresani, ecc. Nella seconda metà del XVI sec. il primato passò ai Paesi Bassi con i Blaeu e Christopher Plantin. Meno bello appare il l. secentesco, specialmente in Italia, dove tra i pur numerosissimi tipografi, l'arte della stampa subì un rallentamento nel suo cammino verso la perfezione. Il Settecento reagì alla mediocrità del secolo precedente: si distinse soprattutto a Parma G.B. Bodoni, grande maestro della composizione elegante. Tipografi di pregio furono a Venezia Zatta, a Padova Comino, a Firenze Tartini, a Roma Pagliarini. Nello stesso periodo sono da ricordare in Francia i Didot e in Inghilterra la stamperia di Oxford. Nell'Ottocento l'invenzione della macchina da stampa di F. König (1803), della litografia e di ulteriori perfezionamenti tecnici permisero di aumentare in modo considerevole le tirature e, di conseguenza, di diminuire i costi di vendita, conferendo al l. il ruolo di educatore e promuovendone la diffusione in tutti gli strati sociali. Nomi famosi di stampatori sono, oltre alle numerose società che via via si costituirono, Raffaello Bertieri e Giovanni Mardersteig, che ancora curavano il l. come opera d'arte, seguendo la migliore tradizione (V. anche STAMPA). • Dir. - L. contabili: registri nei quali vengono annotati i fatti riguardanti la vita di una azienda. Secondo l'art. 2214 del codice civile i l. obbligatori per le imprese soggette a registrazione sono: a) il l. giornale, che deve indicare giorno per giorno le operazioni relative all'esercizio dell'impresa; b) il l. degli inventari, con il conto finale dei profitti e delle perdite; tutti gli altri l. che siano richiesti dalla natura e dalle dimensioni dell'impresa. Alcuni tipi di società (per azioni, a responsabilità limitata, ecc.) devono inoltre tenere: il l. delle obbligazioni; il l. delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee dei soci; il l. delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio d'amministrazione; il l. delle adunanze e delle deliberazioni dei sindaci. Fra i l. facoltativi sono importanti il l. mastro, registro in cui si raccolgono tutti i conti, secondo vari metodi; il l. cassa, che raccoglie i dati inerenti i movimenti di denaro contante; il l. magazzino, che riguarda il carico e lo scarico delle merci, ecc. ║ L. diplomatici: raccolta di documenti diplomatici relativi a particolari questioni politiche. La pubblicazione, che ebbe origine in Inghilterra sotto Guglielmo IV, è curata dal ministero degli Esteri ed è indispensabile per la ricostruzione storica degli avvenimenti cui si riferiscono. È invalso tra i diversi ministeri degli Esteri l'uso di l. diplomatici con copertina di un determinato colore; i l. diplomatici italiani, per esempio, sono verdi. ║ L. fondiari detti anche l. tavolari: nelle province annesse all'Italia dopo la prima guerra mondiale ma precedentemente austriache, sono i l. in cui deve essere trascritto l'atto di trasferimento di un bene mobile perché abbia efficacia tra le parti. • Dir. can. - L. parrocchiali: registri che tutte le parrocchie devono tenere a norma del diritto canonico; essi sono: dei battesimi, delle cresime, dei matrimoni, dell'estrema unzione, dello stato delle anime, cioè dell'elenco aggiornato di tutti i parrocchiani. Storicamente hanno grande importanza poiché per lungo tempo hanno svolto le funzioni oggi esercitate dai registri dello stato civile dei comuni. ║ L. proibiti: i testi che la Chiesa cattolica condanna (V. INDICE). • Arald. - L. araldici: registri custoditi presso l'Ufficio araldico della Consulta araldica prima della soppressione dei titoli nobiliari sancita in Italia dalla vigente Costituzione. Comprendevano, fra l'altro, il L. d'oro della nobiltà italiana, il primo dei cinque l. araldici, con inscritte le famiglie italiane a cui erano stati riconosciuti titoli nobiliari. • Archeol. - L. dei morti: rituale funerario in uso nell'antico Egitto scritto su papiro e riposto nei sarcofagi dei defunti (V. LIBRO DEI MORTI). • Arte - L. d'ore: l. di devozione destinati a nobili laici, la cui parte essenziale è rappresentata da brani del Vangelo, dall'ufficio della Vergine e da orazioni per i defunti. Ebbero grande diffusione negli ultimi secoli del Medioevo, spesso adornati da raffinate miniature che ne facevano dei veri capolavori. Fra i l. d'ore, conservati nella Biblioteca nazionale di Parigi, si ricordano quelli miniati da Jacquemart de Hesdin per Giovanni di Francia, duca di Berry: Très belles Heures de Notre Dame, Grandes Heures e Petites Heures. Nel XV sec., i fratelli Limbourg crearono dei l. d'ore di grande valore poetico come le Très riches Heures du duc de Berry che rappresentano un capolavoro di arte gotica. Celebri anche le Ore di Gian Galeazzo Visconti miniate da Giovannino De Grassi, verso la fine del XIV secolo. • Bot. - L. o floema: uno dei tessuti conduttori delle piante superiori (tracheofite). Sua principale funzione è quella di trasportare verso i luoghi di utilizzazione e di accumulo le soluzioni nutritizie. Il l. si dice primario, se è prodotto da un meristema apicale, secondario quando è dovuto all'attività del cambio cribro-legnoso. È costituito dai tubi cribrosi e da altri tessuti, soprattutto parenchimi e sclerenchimi. • Mar. - L. di navigazione: registri contenenti tutte le indicazioni riguardanti la nave, le sue caratteristiche tecniche, il suo equipaggio, ecc. I più importanti sono: l. dei ruoli di bordo, ove sono registrati i nomi dei membri dell'equipaggio con relative qualifiche, compresi gli ufficiali; i giornali nautici e di macchina, sui quali vengono annotati gli avvenimenti di rilievo che riguardano la nave e la navigazione; l. di carico e scarico, per la contabilità inerente i materiali e le merci; l. di disciplina o punizioni, dove vengono annotate le infrazioni commesse dai membri dell'equipaggio. • Occult. - L. nero: testo che si occupa di magia e stregoneria. • Ord. scol. - L. di testo: i manuali che costituiscono il supporto all'apprendimento delle discipline scolastiche, usati dagli alunni. I testi vengono scelti annualmente dagli insegnanti di ogni singola materia e discussi in una riunione collegiale presieduta dal direttore o dal capo dell'istituto. Una legislazione vasta e complessa regola in Italia tale adozione. • Rel. - L. canonici: (V. BIBBIA). ║ L. devozionali: testi utilizzati per gli esercizi di devozione non compresi negli uffici ordinari. ║ L. liturgici: quelli che contengono i testi e le norme per la celebrazione della liturgia (V. LITURGIA). ║ L. sapienzali: (V. SAPIENZALI). • Zool. - Sinonimo di omaso (V.). • Zoot. - L. d'oro o l. di merito: volume conservato dalle associazioni di allevatori dove sono indicati i migliori riproduttori delle diverse razze.
"L'invenzione del libro a stampa" di Alessandro Cutolo