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Krsna). Divinità indiana. Probabilmente antico eroe della
tribù degli Yadava, a cui si attribuivano doti eccezionali di saggezza e
di destrezza nella guerra, venne poi identificato con il dio adorato dalla
comunità; in seguito venne considerato come l'ottava incarnazione del dio
Visnu. Nato da Vasudeva e Devaki a Mathura, territorio dominato dallo zio Kamsa,
inviso al popolo e agli dei per il suo malgoverno, era destinato a divenirne il
giustiziere. Era stato infatti profetizzato a Kamsa che un figlio della sorella
lo avrebbe ucciso: il tiranno aveva quindi fatto assassinare sei figli di
Devaki, ma
K. venne salvato, assieme al fratello Balarama, e affidato al
pastore Nanda. Fino all'adolescenza
K. compì imprese prodigiose,
uccise mostri e demoni e sconfisse lo stesso Kamsa. Rifugiatosi nella regione
del Gujarat per sfuggire alle persecuzioni, fondò sulla riva del mare la
città di Dvaraka, nella quale avvenne il suo incontro con Arjuna, eroe
del Mahabharata e sposo della sorella di
K. Di qui ebbero inizio le
leggendarie imprese descritte nel Mahabharata, in cui
K. è volta a
volta rappresentato come eroe o come dio. Passato nella tradizione come dio
dell'amore e dell'unione mistica, viene raffigurato quasi sempre come fanciullo
e a lui si riferisce il culto della Bhakti. Divenuto eremita dopo che la sua
città venne distrutta da lotte interne, venne ucciso per errore dalla
freccia di un cacciatore che lo colpì alla pianta di un piede, unico suo
punto vulnerabile.