(in serbo
Kosovo Polje). Regione autonoma (10.887 kmq; 2.228.000 ab.)
della Serbia, al confine con la Macedonia, che ha dichiarato la propria indipendenza,
unilateralmente, il 17 febbraio 2008. Capoluogo: Priština. La popolazione è per il 77% di
etnia albanese. • Geogr. - Il territorio, montuoso, è inciso dalla vallata
del fiume Sitnica. • Econ. - L'economia si basa sull'allevamento bovino
e ovino, sulle risorse minerarie (lignite, magnesite e cromite) e su una modesta
attività agricola. • St. - In epoca medievale il
K. rappresentò la parte
centrale dello Stato serbo dei Nemanja e dell'Impero di Stefano Dušan. Nel 1389
venne conquistato dagli Ottomani, dopo una lunga battaglia che segnò per sempre
il carattere simbolico della regione, presa ad esempio per i futuri movimenti di
indipendenza e di nazionalismo slavo-meridionale. Divenuto col tempo terra di
etnia prevalentemente albanese, dopo la prima guerra balcanica (1912) il
K.
venne annesso alla Serbia (e, nel 1918, al neonato Regno di Jugoslavia), ma non
perdette mai la sua forte connotazione albanese e dopo la spartizione della Jugoslavia
tra i Paesi dell'Asse (1941) venne unito all'Albania sotto il controllo italiano.
La vittoria di Tito, fedele amico dell'Albania, significò però il ritorno del
K.
in Serbia e, dopo la costituzione della Repubblica jugoslava nel 1946, l'acquisizione
dello status di regione autonoma. Nel 1974 il
K. ottenne ulteriore potere
autonomo, molto simile a quello di una Repubblica federata, scatenando per questo il
malcontento tra le popolazioni serbe di
K. vistesi surclassare da quelle albanesi
presenti sul territorio. Anche per arginare i continui scontri etnici all'interno dei
territori autonomi, nel 1990 la Serbia adottò una nuova Costituzione per eliminare le
autonomie regionali. Tutti i ministri di nazionalità albanese del
K. decisero così
di dimettersi dal Governo, mentre il Parlamento di Priština proclamò la Repubblica sovrana.
Nonostante la dura reazione di Belgrado, che esautorò il nuovo Governo, il Parlamento del
K. continuò ad agire. Nel maggio 1992 votazioni clandestine elessero presidente
della Repubblica lo scrittore Ibrahim Rugova. La dura repressione, operata dal regime
serbo per soffocare le spinte autonomiste, condusse alla formazione, nel 1996, di un
Esercito di liberazione del
K. (UCK) e allo scoppio della guerra civile. Migliaia
di profughi di etnia albanese si riversarono nei Paesi limitrofi (Bosnia, Albania, Montenegro
e Macedonia) nel tentativo di fuggire le rappresaglie delle milizie serbe. Dopo il fallimento
dei negoziati di Rambouillet (marzo 1999) tra separatisti albanesi e rappresentanti serbi,
la NATO decise l'intervento militare: raggiunto un accordo di pace (giugno 1999), il controllo
della regione venne in seguito affidato a un'amministrazione civile dell'ONU. Le spinte
autonomiste non si sopirono del tutto, traducendosi in un movimento di guerriglia di etnia
albanese. Nel 2001 si tennero le prime elezioni politiche dalla fine della guerra, che
videro nuovamente la vittoria di Ibrahim Rugova. Nel marzo 2004 gruppi composti principalmente
da Kosovari di etnia albanese attaccarono oltre trenta chiese e monasteri cristiani in
K.
uccidendo almeno venti persone e incendiando decine di abitazioni di serbi, nell'arco di cinque
giorni. Nel febbraio 2006, in seguito alla scomparsa di Rugova, la presidenza della regione
fu assunta da Fatmir Sejdiu, appartenente al Partito radicale transnazionale. Nel novembre 2007 le elezioni
parlamentari videro la vittoria dell'ex capo della guerriglia separatista albanese Hashim
Thaci e del Partito democratico (Pdk), fin ad allora all'opposizione. Il 16 febbraio 2008 l'Unione Europea, un
giorno prima dell'annunciata
proclamazione d'indipendenza, approvò l'invio di una missione civile internazionale in
K. (chiamata "Eulex"), in
sostituzione della missione Unmik (amministrazione provvisoria da parte dell'ONU), per accompagnare il Paese nel periodo
di transizione. Il 17 febbraio 2008 il
Parlamento di Pristina, riunito in seduta straordinaria, approvò la dichiarazione d'indipendenza del Kosovo. Il 9
aprile 2008 il Parlamento del
K. votò all'unanimità la nuova Costituzione. Il capo della missione Eulex controfirmò
il testo, riconosciuto essere in linea con gli indirizzi degli Stati europei. Nella Costituzione si sancisce
che il
K. è uno stato laico e rispetta la libertà di culto, garantendo i diritti di tutte le comunità etniche. La
Costituzione entrò in vigore il 15 giugno 2008. Con la Costituzione i poteri esecutivi tenuti dall'Unmik passarono al
governo kosovaro. (V. anche
JUGOSLAVIA, MONTENEGRO, SERBIA).